La nuova proposta di direttiva UE sulle “case green”, che
ambisce a rendere il patrimonio immobiliare europeo totalmente a emissioni zero
entro il 2050, prevede una timeline serrata da qui al 2033 con un notevole
impatto sul settore delle Costruzioni. Secondo i dati Ance, raggiungere il primo
step della direttiva Ue significherebbe intervenire su 1,8 milioni gli edifici che
in 10 anni dovranno migliorare la prestazione energetica, per un totale di
circa 180.000 interventi l’anno con un investimento di circa 59 miliardi di
euro tra la riqualificazione degli immobili residenziali e strumentali. Un
impegno importante per una filiera che ha tanta voglia di innovazione e che,
come registra Federcostruzioni, nel 2022 ha visto crescere del +12,8% il valore
degli investimenti secondo i dati Istat e del 5,3% del valore della Produzione
(dati Ance). Un numero generale che ha visto alcuni comparti ancora in
crescita, come per le imprese di costruzione, meccanica, legno, distribuzione
materiali edili e componenti idrosanitari e altri in contrazione, come la
ceramica, i laterizi, siderurgia, calcestruzzo e vetro.
Di questo e non solo si è discusso oggi durante la conferenza stampa di presentazione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti (dal 19 al 21 Ottobre a Bari presso la Nuova Fiera del Levante), dal titolo Green deal EU 2050: le innovazioni nelle costruzioni in relazione al piano europeo per l’edilizia sostenibile.
Il nostro patrimonio immobiliare è particolarmente energivoro. Lo testimoniano i dati ENEA, da cui emerge che il 60% degli edifici italiani è ricompreso nelle due classi peggiori (F e G). Al di là delle diverse metodologie di classificazione, parliamo di un dato molto più alto rispetto a Francia (17%) e Germania (6%). Secondo l’analisi di Ance, portare a termine l’ambizioso piano UE richiederà un ritmo degli interventi così elevato che potrà essere concretizzato solo grazie all’ausilio di incentivi. Basti pensare che prima dell’entrata in vigore del Superbonus 110% e della cessione crediti, gli interventi su edifici interi toccavano numeri pressoché insignificanti: 2.900 in media l’anno tra il 2018 e il 2020, mentre nel 2021 sono stati 100.000 e nel 2022 260.000. Tornando ai ritmi pre Superbonus e cessione crediti ci vorranno ben 3.800 anni per centrare il target, 630 se ci atteniamo alla soglia del 15% degli edifici. Come emerso durante la conferenza stampa di presentazione di SAIE 2023, occorre quindi un piano di azione fatto da investimenti pubblici e finanziamenti accessibili alle famiglie, da attuare quanto prima per abilitare la filiera della Costruzioni a rendere gradualmente più efficiente tutto il parco immobiliare, responsabile del 40% delle emissioni di CO2. Oltre a questo, è necessario abilitare la spinta innovativa del settore: l’edilizia italiana ha già mostrato grandi capacità in questo senso, ma vanno sostenute anche attraverso una manifestazione come SAIE, dove professionisti e imprese possono arricchire le proprie competenze e confrontarsi sulle novità del mercato.
Andamento del settore costruzioni
Ma come sta andando il settore? Dai dati presentati oggi da Federcostruzioni emerge la fotografia di una filiera in buona salute, ancora lontana dai valori del 2008 ma comunque in continua crescita. Nel 2022 le costruzioni hanno determinato 1/3 della crescita del PIL italiano (+3,9%), con un aumento sia degli investimenti (+12,8%, dati ISTAT), sia del valore della produzione (+5,3%, dati Ance). Di vitale importanza, in questo scenario, è stato l’apporto del Superbonus 110%: dall’inizio del provvedimento a gennaio 2023 si registrano investimenti complessivi per 65,2 miliardi di euro. Addirittura, stando alle rilevazioni Nomisma, con i bonus è stato generato un impatto economico per 195,2 miliardi, di cui 87,7 miliardi come effetto diretto, 39,6 miliardi come effetto indiretto e 67,8 miliardi come indotto. Ammontano, invece, a 19 miliardi i crediti incagliati: un fattore che mette a rischio fallimento 32.300 imprese, 171.000 occupati e 114.000 interventi.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance; Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Enzo Parietti, Presidente Conpaviper; Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS - Associazione Infrastrutture Sostenibili; Walter Salvatore, Presidente Consorzio Fabre; Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere; Ivo Nardella, Presidente Gruppo Tecniche Nuove/Senaf e Emilio Bianchi, Direttore Generale Senaf/SAIE.
“Il principio contenuto nella direttiva è certamente condivisibile: la sostenibilità è di centrale importanza; come Assimpredil Ance è ormai da tempo che siamo impegnati per portarla avanti con i nostri associati – ha dichiarato Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance. La sfida che arriva dall’Europa, soprattutto considerando le peculiarità del patrimonio immobiliare italiano, è importante e un grande Piano europeo per la neutralità e l’indipendenza energetica deve essere necessariamente sostenuto da politiche di investimento comunitarie in grado di garantire risorse per gli investimenti richiesti, sotto forma di trasferimenti e prestiti per le famiglie sottoposte agli obblighi di riqualificazione. Proprio in quest’ottica SAIE è una grande opportunità per valorizzare le innovazioni messe in campo dalle imprese e instaurare tra gli operatori del settore, gli stakeholder e le istituzioni, un dialogo costruttivo per cogliere al meglio la sfida che l’Europa ci pone con il green Deal EU.”
Saie Bari 2023
I trend emersi durante la conferenza stampa saranno il fulcro di SAIE Bari 2023, che ritorna in Puglia dopo il successo dell’edizione di Bologna, dove lo scorso anno si è registrata una grande affluenza grazie ai 38.000 professionisti presenti. A Bari, SAIE proporrà una formula nuova, che non può non partire dai temi che, in questo momento, possono traghettare più di tutti il settore verso il futuro, ovvero l’innovazione, la sostenibilità, le infrastrutture e la formazione. Dal 19 al 21 ottobre, politica, associazioni, produttori e imprese si confronteranno, nel dettaglio, sui trend principali dell’edilizia, dell’impiantistica e delle costruzioni: cantiere, efficienza energetica, digitalizzazione, integrazione edificio-impianto, transizione ecologia, nuove esigenze dell’abitare e del costruire, PNRR. La manifestazione di Bari si articolerà in quattro percorsi tematici - Progettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media e in tante iniziative speciali, equilibrando esposizione e formazione grazie ai numerosi workshop e convegni previsti.