“Mappare tutto l'amianto e censire le patologie, senza più discrepanze regionali”. È questo l'obiettivo del Testo unico sull'amianto elaborato dalla Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, in collaborazione con l'Università degli studi di Milano e presentato ieri alla II Assemblea nazionale sull'amianto dalla presidente della Commissione e senatrice Pd Camilla Fabbri.
“Il Testo unico sull'amianto nasce per riordinare e integrare tutta la complessa e contraddittoria normativa, garantendo efficacia all'azione legislativa e amministrativa, ma anche certezza di giustizia alle vittime e alle loro famiglie”, ha spiegato Fabbri.
Il provvedimento prevede “l'obbligo di denuncia e di bonifica, esteso a tutti gli edifici, compresi quelli privati, per poter garantire una mappatura affidabile da parte di Regioni e Asl e l'obbligo di trasmissione da parte del medico e dell'Asl ai Centri operativi regionali (Cor) delle informazioni relative ai pazienti, in caso di accertamento della malattia, ai fini dell'inserimento nel registro tumori presso l'Inail (ReNaM)”.
“Ci sono poi – ha aggiunto la senatrice - le misure per la riconversione delle aree industriali dismesse, perché l'amianto sia anche una occasione di sviluppo, e l'istituzione dell'Agenzia Nazionale Amianto. Sul piano processuale, abbiamo previsto il raddoppio dei termini delle indagini preliminari e della prescrizione e il patrocinio a spese dello Stato per le vittime dell'amianto e i familiari, perché sia garantita giustizia”.
“Questo Testo unico, contenuto nel Ddl a mia prima firma, vuole essere un punto di partenza ed è a disposizione delle associazioni e di tutte le realtà per eventuali suggerimenti. Sono 128 articoli – ha concluso Fabbri - suddivisi in 8 titoli che toccano diverse materie: dall'ambiente alla sicurezza del lavoro, dallo sviluppo alla giustizia”.