L'Arpa Piemonte ha organizzato lo scorso 8 giugno, presso il Politecnico di Torino, il convegno “La prevenzione delle esplosioni da polvere. Caso studio: le attività molitorie”, che ha trattato la problematica dei rischi di formazione di atmosfere esplosive per la presenza di polveri, comune a diversi comparti produttivi (industrie alimentari, farmaceutiche, lavorazione del legno e dei metalli, industria tessile, ecc.).
Questa tematica è affrontata in un Manuale tecnico, nato dalla richiesta di supporto dello S.Pre.S.A.L. CN2, nel cui ambito territoriale è occorso nel luglio 2007 il gravissimo incidente del Molino Cordero di Fossano, ed è il risultato della sinergia tra le professionalità delle strutture “Rischio industriale ed igiene industriale” e “Verifiche impiantistiche” di Arpa Piemonte.
Questo lavoro – spiega il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto - si colloca all’interno di un più ampio panorama di attività svolte ormai da anni dall’Agenzia, nell’ambito della sicurezza industriale che affronta le tematiche relative alla prevenzione dei rischi non solo nelle aziende a rischio di incidente rilevante (cosiddette Seveso), ma anche in altre tipologie di attività, quali ad esempio quelle che presentano il pericolo di esplosione da polveri.
METODOLOGIA E LISTE DI CONTROLLO. La prima parte del documento fornisce la metodologia da seguire per effettuare la valutazione del rischio di esplosione, illustrando le sorgenti di emissione, la classificazione delle aree con pericolo di esplosione, le principali sorgenti di innesco e le misure tecniche e gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni.
La seconda parte affronta il caso studio delle attività molitorie e propone alcune liste di controllo sugli aspetti documentali, procedurali e tecnici da adottare, quale strumento sia per i datori di lavoro per verificare la completezza della valutazione del rischio e l’adeguatezza dei propri impianti, sia per il personale degli enti di controllo.