L'Istat rende noto che a marzo 2023 i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’1,5% su base mensile e crescono del 3,8% su base annua (era +9,6% a febbraio).
Sul mercato interno i prezzi diminuiscono del 2,0% rispetto a febbraio e aumentano del 3,0% su base annua (da +10,0% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi non variano in termini congiunturali e registrano una crescita tendenziale in rallentamento (+6,5%, da +8,8% di febbraio).
Sul mercato estero i prezzi diminuiscono su base mensile dello 0,2% (-0,1% area euro, -0,2% area non euro) e crescono su base annua del 5,1% (+4,8% area euro, +5,4% area non euro).
Nel primo trimestre 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono del 6,0% (-8,0% mercato interno, +0,2% mercato estero).
A marzo 2023 si rilevano incrementi su base annua per quasi tutti i settori manifatturieri: i più marcati riguardano articoli in gomma e materie plastiche (+12,1% mercato interno, +10,6% area euro, +6,7% area non euro), industrie alimentari, bevande e tabacco (+11,7% mercato interno, +10,5,% area euro, +10,4% area non euro) e prodotti chimici (+7,4% mercato interno, +10,5% area euro, +9,5% area non euro). Flessioni tendenziali su tutti e tre i mercati si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,5% mercato interno, -5,2% area euro, -11,3% area non euro) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-1,0% mercato interno, -5,2% area euro, -3,5% area non euro).
A marzo 2023 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” diminuiscono dello 0,2% su base mensile e crescono del 2,5% su base annua (da +5,2% di febbraio). I prezzi di “Strade e Ferrovie” diminuiscono dello 0,9% in termini congiunturali e crescono del 3,3% in termini tendenziali (era +5,8% il mese precedente).
Il commento
A marzo, i prezzi alla produzione dell’industria continuano a diminuire su base mensile – grazie soprattutto agli ulteriori ribassi sul mercato interno dei prezzi dei prodotti energetici – e segnano una decisa decelerazione della crescita tendenziale. Quest’ultima, con riguardo al mercato interno, si riporta esattamente sul valore di due anni prima, consolidando la fase di rientro del fenomeno inflattivo a monte. La crescita su base annua dei prezzi rallenta ancora per quasi tutti i settori manifatturieri e, per la prima volta dopo oltre due anni, si rileva una flessione tendenziale dei prezzi per coke e prodotti petroliferi raffinati e metalli e prodotti in metallo.
Anche per le costruzioni, i prezzi si confermano in calo; la flessione congiunturale più ampia per strade è dovuta al ribasso dei costi di alcuni materiali che più che compensa il rincaro dei noli; su base annua, la crescita è in netto rallentamento sia per edifici sia per strade.