Con il parere in funzione consultiva n. 58 del 15 novembre 2023, l'Autorità nazionale anticorruzione ha ribadito l'illegittimità della deroga al principio di rotazione degli appalti per ragioni di urgenza.
Rispetto alla volontà di affidamento diretto all’appaltatore uscente da parte di un ente, l'Anac ribadisce che la rotazione risulta obbligatoria – imponendosi quindi al Rup –, quando “la stazione appaltante intenda assegnare l’appalto mediante affidamento diretto ovvero mediante procedura negoziata nella quale la stessa operi discrezionalmente la scelta dei concorrenti da invitare”.
Nel caso in esame, “visti i tempi di realizzazione del progetto non vi sarebbe la possibilità di avviare un’indagine di mercato e svolgere una procedura negoziata”.
Articolo 49 del nuovo Codice
Anac spiega che “tenuto conto delle previsioni e della ratio dell’articolo 49 del nuovo Codice Appalti, nel caso di affidamento dello stesso contratto all’impresa ‘uscente’, deve essere attentamente valutata dalla stazione appaltante, previa verifica concreta e specifica, l’esistenza dei presupposti legittimanti la deroga al principio di rotazione, fornendo adeguata e puntuale motivazione in relazione a tutte le condizioni indicate dall’art. 49, del Codice”. E il Rup è tenuto ad illustrare le ragioni che portano alla deroga della rotazione.
Deroga solo per limitati casi
La conclusione è che “stante l’eccezionalità della deroga al principio di rotazione” nei limitati casi specificati dalla disposizione citata “non appare coerente” un eventuale “affidamento diretto al contraente uscente del medesimo contratto, fondato esclusivamente sull’esigenza di realizzare il progetto in tempi celeri” pur nel caso in cui questi risultassero “incompatibili con lo svolgimento un’indagine di mercato e di una procedura negoziata”.