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Procedure d'appalto, l'Alto Adige semplifica le norme su garanzia provvisoria e cauzione

Nel 2016 le procedure pubblicate sulla piattaforma Sicp sono aumentate del 11,7% in numero e del 17,1% in importo

martedì 11 luglio 2017 - Redazione Build News

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La legge sugli appalti della Provincia autonoma di Bolzano è entrata ufficialmente in vigore alla fine dello scorso anno e per la sua concreta applicazione la Giunta provinciale elabora delle specifiche linee guida che chiariscono la normativa e la semplificano quando giuridicamente possibile. "La nuova legge e le direttive di applicazione ci permettono di utilizzare al meglio gli spazi di manovra concessi dalle direttive UE", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher.

Oggi la Giunta ha dato via libera alle precisazioni sulla garanzia provvisoria per la partecipazione alle procedure d’appalto e sulla garanzia per la fase di esecuzione dei contratti. "Sono semplificazioni che riguardano il sistema di gestione delle cauzioni e che vanno a vantaggio degli operatori economici ma migliorano anche il lavoro delle amministrazioni", dice Kompatscher.

Nel caso della garanzia provvisoria, la delibera odierna precisa che la presentazione della dichiarazione di impegno a rilasciare la cauzione definitiva per l’esecuzione del contratto d’appalto non viene richiesta all’impresa per lavori fino a 2 milioni di euro e per forniture e servizi fino alla soglia UE di 209mila euro. Vengono comunque esentati dalla dichiarazione di impegno microimprese, PMI e raggruppamenti temporanei o consorzi costituiti solo da microimprese o PMI.

La cauzione come garanzia nella fase di esecuzione, una volta ottenuto l’appalto, è nei casi normali il 2% dell’importo contrattuale con possibilità di riduzione a 1% o di aumento a 4% in base a tipo di prestazione e grado di rischio. Con la modifica approvata, la riduzione o l’aumento della cauzione non deve più essere motivata dalla stazione appaltante ma viene considerata automatica. Resta invece l’obbligo di motivarla nei casi in cui l’impresa è esonerata dalla prestazione della garanzia per l’esecuzione del contratto.

Un’altra semplificazione decisa dalla Giunta: nei casi di gare ad inviti per appalti fino a 500mila euro le stazioni appaltanti possono non richiedere le assicurazioni di legge (la cosiddetta polizza CAR, che l’impresa aggiudicataria deve prestare a tutela del committente contro tutti i possibili danni) se gli affidatari dell’appalto hanno una polizza di responsabilità civile.

APPALTI PUBBLICI +17%. Sempre oggi la Giunta provinciale ha presentato e analizzato il bilancio 2016 dell’Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Secondo i dati illustrati dal direttore dell’Agenzia Thomas Mathà, le procedure pubblicate sulla piattaforma SICP (Sistema informativo contratti pubblici) nel 2016 sono aumentate per numero (+11,7%), e per importo (+17,1%) rispetto al 2015. L’importo complessivo degli appalti pubblicati supera per la prima volta il miliardo di euro (1.186 milioni), con una crescita del 35% nei lavori pubblici e del 31,6% delle forniture. "È un sviluppo molto positivo e in controtendenza con il trend nazionale. Il risultato è frutto del lavoro degli ultimi anni, con la nuova legge provinciale, il ruolo dell’Agenzia e l’impegno delle diverse stazioni appaltanti", ha detto il presidente Arno Kompatscher.

Nel 2016 le procedure di gara sono state effettuate quasi tutte nella forma del contratto d’appalto (99,3%). Le procedure sul portale (63.006) sono aumentate dell’11,7% rispetto al 2015, specie per il diffuso utilizzo della piattaforma per gli acquisti di importo inferiore ai 40.000 euro da parte delle scuole. I comuni e le comunità comprensoriali, con una quota del 40,2% sono la tipologia di stazione appaltante che ha pubblicato il maggior numero di procedure (25.323), seguita dalla Provincia con 16.071 procedure (25,5%). Oggi le stazioni appaltanti operanti in piattaforma SICP sono circa 500.

Il 53,4% delle pubblicazioni ha riguardato le procedure di lavori pubblici, il 25% i servizi e il 21,6% le forniture. L’82,7% degli appalti è stato affidato a operatori economici con sede in Alto Adige. A livello di importo le imprese altoatesine soddisfano il 59,4% del fabbisogno delle amministrazioni locali, il 34% viene soddisfatto da imprese nazionali e il restante 6,6% da imprese estere. Un risultato notevole per una piccola regione, ha osservato Mathà. Nei lavori pubblici le imprese locali coprono l’82,6%, nei servizi il 64,2% e nelle forniture arrivano al 33,8%. In quest’ultima tipologia, tuttavia, incidono gli acquisti del settore sanitario, nel quale i principali fornitori per farmaci e ausili medici hanno sede fuori Alto Adige. Le imprese presenti nella banca dati delle stazioni appaltanti sono quasi 20mila – oltre la metà altoatesine – che sono "segnale di grande competitività nell'offerta, a tutto vantaggio del cittadino. E se poi le aziende locali si aggiudicano il 60% degli importi in gara, abbiamo quasi la quadratura del cerchio", ha aggiunto Kompatscher.

Nella classe tra 209mila euro e 1 milione si concentra il maggior valore degli appalti aggiudicati (33,2%). Nei contratti per servizi le procedure di importo inferiore alla soglia europea (209mila euro) sono il 61,9% dell’importo complessivo, nei lavori pubblici la quota dei contratti superiore alla soglia europea (5,225 milioni) è il 17,8%. In termini di valore, il 55,3% delle gare è stato aggiudicato con il criterio del “solo prezzo”, il 44,7% con il criterio “solo qualità o qualità/prezzo” (in gran parte nel settore servizi). In media, il ribasso minimo (14,2%) delle offerte si registra nella procedura negoziata con il criterio “solo qualità, qualità / prezzo” mentre il ribasso massimo (21,2%) nel caso di procedura aperta con criterio “solo prezzo”. Con un solo offerente il ribasso medio è del 2,3%, per arrivare al 42,9% nel caso di procedure con oltre 20 offerenti.

Da un anno è inoltre in piattaforma l’Elenco telematico degli operatori economici, che consente di velocizzare l’iter di svolgimento e agevolare l’accesso alle PMI mediante l’utilizzo di procedure negoziate per importi inferiori ai 2 milioni di euro nei lavori pubblici e inferiori alla soglia UE (209mila euro) per servizi e forniture. A fine 2016 gli operatori economici registrati nell’elenco erano 1.348, dei quali il 69,1% con sede in Alto Adige. Le gare di appalto con importo maggiore concluse nel 2016 nel settore dei lavori pubblici hanno riguardato il risanamento della caserma Battisti di Merano (9,3 milioni di euro), i lavori del terzo lotto della Statale della val d’Ega (8,1 milioni), il progetto UE Sinfonia (7,5 milioni) e i lavori alla clinica Martinsbrunn di Merano (7,4 milioni).

I dati in dettaglio

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