Non sempre i prodotti spacciati per biologici e naturali sono effettivamente non tossici. A rivelare l'ultimo 'inganno' è una ricercatrice dell'Università di Melbourne che, dopo aver testato una serie di prodotti etichettati come 'green' 'naturali' e 'biologici', ha scoperto che producevano una serie di emissioni dannose per la salute e la qualità dell'aria.
Una media di 15 composti organici volatili per prodotto
La professoressa Anne Steinemann ha analizzato e confrontato i composti organici volatili (VOCs) emessi da 37 prodotti per l'igiene personale, come deodoranti e saponi, detersivi per il bucato e prodotti per la pulizia della casa, profumati e non. I risultati dall'indagine, pubblicati sulla rivista Air Quality, Atmosphere & Health, hanno rivelato la presenza complessiva di 156 VOC, con una media di 15 per prodotto. Di questi 156 composti, ben 42 sono classificati, in base alla regolamentazione statunitense, come tossici o pericolosi. E il dato sconfortante è che ciascun prodotto analizzato presentava almeno una di queste sostanze nocive.
Sostanze cancerogene non menzionate nell'etichetta
Lo studio rivela, quindi, che le emissioni inquinanti e cancerogene emesse dai prodotti 'verdi' profumati non sono poi così diverse da quelle emesse dai prodotti 'tradizionali', ovvero chimici. Perché aggiungere del profumo significa, spiega lo studio, una miscela di sostanze chimiche, per l'80-90% sinteticamente derivate. E l'inganno deriva dal fatto che meno del 3% delle sostanze nocive erano citate nell'etichetta dei singoli prodotti. ??Le sostanze chimiche più comuni rintracciate nei prodotti profumati sono i cosiddetti terpeni, assenti nei prodotti non profumati. I terpeni, innocui di per sé, al contatto con l'ozono presente nell'aria generano una serie di sostanze inquinanti e dannose, come particelle ultrafini e formaldeide.
Rivedere le regole delle etichette
La questione sollevata dallo studio è prettamente normativa, perché attualmente è consentito, nelle etichette di prodotti commercializzati in tutto il mondo, citare la presenza di fragranze (profumi) aggiuntive, senza dover elencare gli ingredienti che le compongono. Una svista a cui porre rimedio se le fragranze usate per profumare prodotti naturali sono tutto fuorché naturali.