In un recente documento OCSE è stato analizzato il tema riguardante la professionalizzazione del personale delle stazioni appaltanti descrivendo lo stato attuale delle misure adottate in diversi Paesi. Il documento riconosce gli appalti pubblici come uno strumento strategico per il raggiungimento di obiettivi di governo in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con riferimento all’economia circolare e verde, alla promozione dell'innovazione e al sostegno alle piccole e medie imprese (PMI).
In particolare, vengono individuate tre fasi principali per l’avvio delle iniziative: una prima valutazione del grado di professionalizzazione, il successivo sviluppo di una strategia ed un modello di competenze nell’ambito di un quadro di sistema certificato e, infine, l’attivazione di meccanismi di incentivazione. In ordine a tale ultimo aspetto, secondo il documento OCSE, è importante anche considerare la motivazione del personale delle stazioni appaltanti impegnato nell’affidamento e gestione dei contratti pubblici, fondamentale non solo per mantenere prestazioni e produttività elevate, ma anche per attrarre professionisti di talento.
Il documento cita anche l’Istituto ITACA, come meritevole di apprezzamento per le attività formative realizzate nell’ambito del partenariato con il Ministero delle infrastrutture e trasporti, IFEL Fondazione Anci e SNA, in collaborazione con ANAC, Consip e Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici, attraverso l’uso strategico di ProcurCompEu, utilizzato per affrontare e risolvere al meglio le lacune della professionalizzazione e garantire il miglior utilizzo del procurement.
Di seguito uno stralcio dell’articolo: “Il piano italiano per la ripresa e la resilienza (PNRR) da 191,5 miliardi di euro contiene misure volte a riformare il quadro legislativo in materia di appalti pubblici e a incoraggiare la professionalizzazione delle amministrazioni aggiudicatrici. Di conseguenza, nel dicembre 2021 è stata adottata una strategia di professionalizzazione che comprende una serie di attività, tra cui la ricognizione delle competenze sugli appalti mediante l'applicazione di ProcurCompEU. Con il sostegno di OCSE, ITACA e la rete dei soggetti aggregatori regionali hanno sperimentato l’utilizzo di ProcurCompEU per tre scopi principali. In primo luogo, hanno raccolto una visione completa delle capacità e delle competenze all'interno degli organismi più specializzati in materia di appalti in Italia. Tale iniziativa sarà utile nel contesto generale della professionalizzazione in Italia, in cui una vasta platea di buyers verrà sottoposto a una serie di attività di formazione professionale. In secondo luogo, i risultati di ProcurCompEU hanno lo scopo di adattare meglio l'offerta formativa ai soggetti aggregatori. In terzo luogo, la prima esperienza con ProcurCompEU in un contesto pilota può aprire la strada a un'integrazione più ampia del suo utilizzo a livello nazionale. In linea con la Strategia Nazionale di Professionalizzazione, l'ambizione di ITACA è quella di utilizzare ProcurCompEU, adattato al contesto italiano, come uno strumento strategico per la professionalizzazione degli appalti”.
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