A quattro anni dal varo del Dpr 251 del 2012, sulla parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società italiane controllate da pubbliche amministrazioni, le donne rappresentano quasi il 29% dei componenti nei board delle società pubbliche. Il dato è emerso il 15 febbraio 2017 durante il tavolo operativo per l’attuazione del protocollo d'intesa siglato lo scorso dicembre tra Confprofessioni e la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, e alcuni ordini professionali (Avvocati, Ingegneri, Dottori commercialisti ed esperti contabili, Consulenti del Lavoro) aderenti al progetto Pro-Rete PA.
«Il protocollo d’intesa punta a dare piena attuazione alla normativa sull'equilibrio di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società della Pubblica Amministrazione e degli Enti pubblici, promuovendo la partecipazione delle donne professioniste ai processi decisionali e fcendo emergere nuovi modelli di governance basati sulla parità di genere e sul merito» spiega Claudia Alessandrelli, segretario di Giunta di Confprofessioni. «Inoltre, consente alle professioniste di accedere alla Banca dati delle professioniste per le pubbliche amministrazioni, Pro-Rete PA, messa a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri».
«I risultati sono incoraggianti, anche se nelle Regioni del Sud e nelle Isole, che presentano una percentuale inferiore, c’ è ancora molta strada da fare per superare le barriere che ancora frenano l'affermazione delle donne nella PA» continua Alessandrelli. «Siamo fermamente convinti che le libere professioniste chiamate a ricoprire incarichi di vertice all'interno delle società controllate dalla Pubblica Amministrazione sapranno contribuire in maniera efficace e produttiva alla loro governance. È importante diffondere anche a livello territoriale la conoscenza dello strumento Pro – Rete affinché le professioniste e le Pubbliche Amministrazioni vi possano ricorrere sistematicamente. Confprofessioni avvierà una campagna informativa e formativa per arricchire le professioniste di quelle competenze che sono necessarie allo svolgimento degli incarichi».