In 10 Regioni - sottolinea l'ANCE - la pubblica amministrazione sospende il procedimento se manca la prova del compenso ai professionisti.
Fra il 2018 e il 2019 dieci Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta, Veneto, e Sicilia) hanno dettato disposizioni finalizzate a tutelare il lavoro svolto dai professionisti che svolgono attività per conto di privati o imprese finalizzate alla presentazione di istanze autorizzative o di deposito alla pubblica amministrazione.
In altre Regioni (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Liguria, Marche, Molise, Lombardia) analoghe previsioni sono contenute in disegni di legge il cui iter di approvazione sembrerebbe essere al momento non in fase avanzata.
Si tratta di previsioni che introducono, nei rapporti con la pubblica amministrazione, nuovi adempimenti documentali che in realtà riguardano accordi contrattuali tra privati afferenti la sfera privatistica e che vanno, in questo modo, ad impattare soprattutto nell’ambito dei procedimenti in materia edilizia, ambientale, attività commerciali.
In allegato un prospetto di sintesi sui contenuti delle leggi regionali. (fonte: Ance)