Riparte l’equo compenso, dopo lo stop nella passata legislatura, a pochi passi dal traguardo. Via libera quindi alla norma che costituisce un importante risultato per la tutela dei liberi professionisti. La Camera ha approvato, in prima lettura, la proposta di legge Meloni-Morrone (LEGGI TUTTO). Il provvedimento passa ora all'esame di Palazzo Madama. Il testo, approvato all'unanimità dalla commissione Giustizia, riproduce il contenuto di una proposta di legge approvata da Montecitorio nella scorsa legislatura e il cui iter si era interrotto al Senato, nonostante le sollecitazioni di ProfessionItaliane. In particolare viene disposto che per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale nonché conforme ai parametri per la determinazione dei compensi previsti dalla legge. Un principio che attua una previsione costituzionale anche per i lavoratori autonomi e completa il percorso avviato a fine di 2017 quando, anche a seguito di un’iniziativa di CUP ed RPT, fu approvata una prima normativa però priva di meccanismi atti ad una concreta applicazione.
ProfessionItaliane, a nome di 22 ordini e collegi professionali e di oltre due milioni di loro iscritti, esprime la propria soddisfazione per l’approvazione del testo ed auspica pari esito al termine della discussione in Senato. La nostra associazione negli ultimi anni si è battuta fortemente per ottenere questo risultato che, nel sancire il diritto del professionista ad avere un compenso rapportato alla prestazione garantita al committente, ne definisce anche gli ambiti di tutela, in relazione ai compensi ma anche alla prescrizione delle responsabilità. Affida, inoltre, agli Ordini la vigilanza sull’applicazione della norma.
Anche questo testo, così come quello che lo aveva preceduto nella passata legislatura, andrà appena possibile assoggettato ad ulteriori miglioramenti. E siamo convinti che il Governo ed il Parlamento saranno impegnati su questo.
Ad esempio, vanno assicurate nell’immediato alcune ulteriori tutele urgenti ed indispensabili, a cominciare dall’ampliamento della platea dei committenti tenuti all’applicazione della legge. Inoltre, vanno definiti i limiti dell’azione disciplinare per la violazione dell’applicazione dei parametri, evitando eccessi nell’applicazione.
A questo proposito, ci auguriamo che tali miglioramenti possano essere acquisiti in occasione della prossima discussione in Senato.
Intanto, però, ProfessionItaliane plaude al raggiungimento di un risultato che tutela i liberi professionisti ma soprattutto i cittadini che sono gli utenti finali delle prestazioni.
Leggi anche: “Equo compenso delle prestazioni professionali, approvata dalla Camera una proposta di legge”