Lo scorso 18 aprile, il ponte dello svincolo della Tangenziale di Fossano (CN) crollò improvvisamente. L’incidente ha generato una serie di interventi da parte dell’Anas, che ha correttamente voluto procedere a tutte le analisi del caso, ma soprattutto della magistratura che ha messo sotto sequestro l’area. Sono state formate commissioni d’inchiesta, coinvolti ingegneri strutturali, e si è mosso anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Obiettivo, accertare le cause e le responsabilità.
Le parti di ponte crollato andavano velocemente rimosse, soprattutto per permettere l’installazione di un sistema di monitoraggio strumentale sulle 114 campate della struttura, anche con prove di carico. L’Anas ha quindi interpellato uno studio di ingegneria – la società SAISEF – Società Anonima Imprese Stradali e Ferroviarie di Mondovì (CN) – che ha provveduto alla realizzazione di una dettagliata relazione tecnico-scientifica che doveva prevedere la rimozione dei pezzi di ponte senza che questi si sbriciolassero, un elemento fondamentale per permettere le analisi strutturali da parte dei tecnici dell’Anas. Saisef, come ha raccontato l’architetto Pier Franco Blengini, ha provveduto a progettare tutte le fasi dell’intervento che prevedeva anche la messa in sicurezza, oltre allo smantellamento delle barriere pericolanti. L’intervento è quindi consistito nel taglio di una parte di ponte che si era staccato dalla struttura portante, il sezionamento delle sue parti per consentire la loro rimozione.
TECNICA DEL FILO DIAMANTATO. Le operazioni di taglio e di decostruzione sono state effettuate con la tecnica del filo diamantato, mentre due grosse autogru tenevano i pezzi di ponte da tagliare in tensione. Successivamente, si è provveduto al carotaggio delle parti tagliate in otto punti che sono state imbragate con delle catene per consentire il sollevamento (ogni pezzo di ponte rimosso pesava 160 tonnellate) e il trasporto, otto punti di aggancio per operare nella massima sicurezza. Per il posizionamento delle parti tagliate e rimosse, Saisef aveva previsto la realizzazione di basi di calcestruzzo, raggiunte con l’utilizzo di carrelli semoventi. In questo modo, i tecnici della magistratura e quelli dell’Anas hanno potuto agevolmente svolgere le loro indagini. Tutte le operazioni di taglio sono state effettuate dalla società Bisello Demolizioni di Volpiano (TO) specializzata nella demolizione controllata. Il titolare Massimo Bisello ha confermato che il progetto di Saisef ha reso semplice l’operatività del cantiere, e le fasi di taglio e di carotaggio si sono svolte senza alcun inconveniente. La parte più difficile dell’intervento è stata l’individuazione della direzione di taglio migliore. Quindi, sono occorsi due giorni per realizzare tutti i fori e uno per tagliare le parti di ponte.
Tagli e carotaggi sono stati effettuati utilizzando la tecnologia Tyrolit. Nel caso specifico sono stati utilizzati il modello di sega a filo SB, che offre una lunghezza totale del filo di 15,5 m. Questa macchina è particolarmente adatta per il taglio di strutture fino a 10 m di perimetro, grazie alla capienza dell’accumulatore. La qualità del taglio e la sua regolarità sono garantite dal tendifilo idraulico, e grazie al sistema di azionamento a pulegge multiple (7 pulegge di azionamento del diametro di 200 mm) si ottiene il migliore rendimento di trasmissione.
Un’altra macchina protagonista dell’intervento è stata la Centralina PPH25RR***, con potenza di 25 kW, studiata per ottimizzare il taglio con il filo diamantato, ma utilizzata anche per interventi con sega a muro e carotaggio. La condizione di taglio ottimale è consentita dalla regolazione a quattro livelli. La macchina dispone dell’avviamento graduale “soft start” del filo e il carter di plastica, facilmente smontabile, permette una manutenzione semplice e rapida.