Prosegue la spinta al ribasso, ormai in atto dal mese di giugno, del mercato pubblico della progettazione, a novembre sono state bandite 232 gare, con un valore di 28,6 milioni di euro, il valore più basso dell’anno. Rispetto al mese di ottobre il numero delle gare cala del 15,3% e il valore dell’1,4%. Rispetto a novembre 2018 il numero cresce del 14,9%, ma il valore crolla del 33,5%.
Sempre per i bandi di sola progettazione gli undici mesi del 2019 si chiudono con un valore complessivo di 510,0 milioni di euro, in calo del 3,9% sul 2018, e con un numero di 2.603 gare, in calo dell’8,5%. Da rilevare che il calo nel valore è dovuto interamente ai bandi di minore importo, infatti i bandi sopra soglia si mantengono a +19,3% in numero e a +2,6% in valore, mentre i bandi sotto soglia crollano, -15,0% in numero e -18,7% in valore.
Se la progettazione pura segue una linea al ribasso, il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura negli undici mesi del 2019, pur rallentando, mostra ancora andamenti del valore in crescita, infatti le gare pubblicate sono state 5.250 con un valore di 1.326,8 milioni di euro. Rispetto ai primi undici mesi del 2018 il numero cala dell’1,3% ma il valore cresce del 23,5%.
Per il sesto mese assistiamo alla discesa dei servizi di progettazione pura – ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE – è un dato allarmante, da giugno a novembre si è perso il 32,6% del valore messo in gara, l’allarme viene in parte attenuato dalla forte crescita di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Assistiamo però preoccupati alla crescita del numero degli appalti integrati, +39,4% nel 2019. È questo uno degli effetti delle modifiche dello sblocca cantieri che ha inserito un vulnus al principio della centralità del progetto esecutivo, fortunatamente limitato nel tempo, ma sul quale chiediamo al Governo di riflettere per non perpetuare errori di questo tipo anche nel regolamento del codice, sul quale si sta lavorando in queste settimane. Ci sarà molto da fare per arrivare ad uno schema che funzioni, ma è certo che si dovrà incidere con forza su alcuni problemi irrisolti: dall’attivazione degli accordi quadro, con un obbligo minimo per ogni anno, alla limitazione dei massimali delle polizze r.c. professionali, divenute elementi di selezione del mercato molto più ficcanti che non il fatturato, al rispetto del principio dell’equo compenso, al problema dei tempi di aggiudicazione e dei ritardati pagamenti, non più tollerabili. Abbiamo segnalato alla commissione ministeriale del MIT – ha continuato Gabriele Scicolone – la totale assenza, nella prima bozza di testo del regolamento, di ogni accenno alla digitalizzazione e al BIM, di cui occorre recuperare contenuti e principi del decreto 560. Proprio il tema del regolamento oggi è fondamentale e lo stiamo presidiando; ci vuole poco, pochissimo, per tornare agli anni bui di un mercato che era la metà di quello di oggi; adesso bisogna cogliere l’occasione del regolamento per modernizzare e rendere più efficiente e qualificata anche la pubblica amministrazione con massicce “dosi” di project management e di strumentazione elettronica, così da avvicinare il mondo pubblico a quello privato. Noi ci siamo – ha concluso il Presidente OICE – e faremo sentire la voce dell’ingegneria e dell’architettura organizzate.
Tornando ai dati dell’osservatorio nel mese di novembre per tutto il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura i bandi pubblicati sono stati 522 per un valore di 72,9 milioni di euro, +27,9% in numero ma -11,9% in valore su novembre 2018. Rispetto al precedente mese di ottobre, mese in cui si è raggiunto il valore più alto degli ultimi anni, il numero scende del 7,9% e il valore del 71,5%.
Sono sempre su livelli molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate, in base ai dati raccolti fino a novembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2016 è al 42,8%, per quelle indette nel 2017 il ribasso arriva al 40,4%. Le notizie sulle gare pubblicate nel 2018 attestano un ribasso del 40,8%, mentre le prime notizie sulle aggiudicazioni di gare bandite nel 2019 danno un ribasso medio del 38,5%.
Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 952 unità dei primi undici mesi del 2018, alle 1.149 degli undici appena trascorsi, con un aumento del 20,7%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita del 15,9%. Cresce quindi l’incidenza del nostro Paese pur continuando ad attestarsi su un modesto 3,7%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 26,3%, Francia 22,9%, Polonia 12,1%, Svezia 4,1%.
Negli undici mesi del 2019 il valore delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i 10.414,4 milioni di euro, con 621 bandi, rispetto al 2018 il valore cresce del 60,1% e il numero del 12,7%. Gli appalti integrati da soli sono 184 per 2.395,2 milioni di euro, nei primi undici mesi del 2018 erano stati 132 per un valore di 2.567,7 milioni di euro. Il valore dei servizi di ingegneria incluso negli appalti integrati nel 2019 è stimabile in 46,4 milioni di euro.