Gli accordi per l'innovazione sono una misura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che si rivolge a imprese di qualsiasi dimensione per realizzare, anche in forma congiunta, nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti.
L'ultima novità in proposito è lo stanziamento da parte del Mimit di ulteriori 175 milioni di euro al sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo presentati al secondo sportello agevolativo e non ammessi alla fase istruttoria per carenza di risorse.
Il decreto ministeriale 11 maggio 2023 definisce i dettagli ai fini dell’accesso ai finanziamenti. I progetti devono essere realizzati interamente nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) ed essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e con i criteri di selezione previsto dallo stesso Programma.
Chi ne può beneficiare
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all'industria, come definite nell'articolo 2195 del codice civile (numeri 1, 3 e 5), nonché attività di ricerca.
Le imprese che presentano la proposta possono collaborare congiuntamente, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Gli organismi di ricerca possono anche essere co-proponenti in un progetto congiunto, così come le imprese agricole che svolgono attività secondo quanto stabilito nell'articolo 2135 del codice civile, ma solo per i progetti rientranti nelle linee d'intervento "Sistemi alimentari", "Sistemi di bio-innovazione nella bio-economia dell'Unione" e "Sistemi circolari". Un soggetto proponente può presentare una sola domanda per ottenere agevolazioni, sia come proponente singolo che come capofila di un progetto congiunto.
Per cosa sono destinati i finanziamenti?
- Tecnologie di fabbricazione
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
- Tecnologie abilitanti emergenti Materiali avanzati
- Intelligenza artificiale e robotica
- Industrie circolari
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio
- Malattie rare e non trasmissibili
- Impianti industriali nella transizione energetica
- Competitività industriale nel settore dei trasporti
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
- Mobilità intelligente
- Stoccaggio dell’energia
- Sistemi alimentari
- Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
- Sistemi circolari
I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero.
Come concessa l'agevolazione?
Il limite massimo dell'intensità dell'aiuto per le agevolazioni concesse è del 50% dei costi ammissibili per la ricerca industriale e del 25% dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale. Nel caso in cui sia richiesto un finanziamento agevolato, questo può essere concesso solo alle imprese e fino al 20% dei costi ammissibili totali del progetto. Nel caso in cui il progetto venga realizzato in forma congiunta, il Ministero riconosce a ciascun soggetto proponente un aumento del contributo diretto, entro i limiti dell'intensità massima di aiuto stabilita dall'articolo 25, paragrafo 6, del regolamento (UE) 651/2014.
Tuttavia, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l'Accordo per l'innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie per concedere un contributo diretto alla spesa o, alternativamente, un finanziamento agevolato, per una percentuale non inferiore al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.