Sabato scorso il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha tenuto una conferenza stampa al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano sul progetto “Casa Italia”, insieme al project manager della struttura di missione Giovanni Azzone e al senatore a vita Renzo Piano.
Si tratta di un Programma di lungo periodo, con l’obiettivo di coordinare e integrare le attività di promozione della sicurezza. Il Focus per il 2017 è: a) sulla «Casa», il luogo che deve essere «sicuro» per eccellenza; b) sulla sicurezza a fronte di eventi sismici.
La scelta del progetto Casa Italia è quella di intervenire sugli edifici esistenti, riducendone la vulnerabilità, e sulla resilienza delle comunità, assicurando la vivibilità degli insediamenti. Si tratta di un approccio più oneroso, ma oggi compatibile con la disponibilità di informazioni analitiche e di tecnologie innovative (diagnostica, materiali ecc.).
Questi gli obiettivi specifici dei cantieri in programma:
- sperimentare soluzioni costruttive innovative, in grado di aumentare la sicurezza degli abitanti a fronte di eventi sismici, mantenendo nel contempo l’edificio vivibile e utilizzabile durante tutte le fasi dell’intervento;
- derivare, a valle della sperimentazione, linee guida che possano costituire un riferimento per interventi estesi all’intero territorio nazionale;
- rappresentare occasioni di un più ampio coinvolgimento sul tema della sicurezza, sia a livello locale che in ambito nazionale;
- consentire una riflessione “dal basso” sulle politiche adottate in passato per promuovere la sicurezza.
CANTIERI IN 10 COMUNI. È previsto l’avvio di dieci cantieri con l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità degli edifici, migliorando la qualità dell’abitare. Il progetto, che coinvolge il G124 coordinato dal Senatore Renzo Piano, intende sperimentare sul territorio metodi diagnostici e soluzioni progettuali innovative, privilegiando interventi non invasivi che consentano alle persone di poter continuare a vivere nel proprio ambiente.
Le tipologie costruttive oggetto della sperimentazione saranno edifici residenziali di proprietà pubblica.
Per realizzare il progetto sono stati individuati dieci Comuni, in base ai seguenti criteri:
- pericolosità sismica, privilegiando comuni localizzati nelle aree a più alta pericolosità sismica;
- molteplicità delle fonti di pericolo, selezionando comuni che uniscano al rischio sismico quello idrogeologico e, in almeno uno dei casi, fenomeni di tipo vulcanico o di maremoto;
- caratteristiche sociali e demografiche, con l’obiettivo di attuare la sperimentazione in aree che uniscano alle problematiche ambientali anche alcuni aspetti significativi di vulnerabilità sociale e di esposizione demografica;
- dispersione territoriale, limitando i casi a non più di uno per Regione.
Dalla sperimentazione sono stati esclusi i comuni che appartengono alle “aree di cratere” interessate da eventi sismici verificatisi a partire dal terremoto del 2009, per evitare interferenze con le azioni di ricostruzione già in corso.
Questa la lista dei 10 comuni:
1. Catania
2. Reggio di Calabria
3. Isernia
4. Piedimonte Matese
5. Sulmona
6. Sora
7. Foligno
8. Potenza
9. Feltre
10. Gorizia
L’ammontare degli interventi è stato stimato (utilizzando come riferimento i costi degli interventi di aumento della sicurezza sismica degli ultimi anni) in circa 2,5 milioni di euro per ciascun cantiere e, quindi, complessivamente in 25 milioni di euro per l’intero programma, risorse che sono già state individuate.