Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha firmato un’ordinanza (IN ALLEGATO) con la quale dispone lo sgombero di 124 alloggi distribuiti nei quartieri C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Cese di Preturo, Arischia e Sassa Nucleo industriale.
Il provvedimento si è reso necessario, spiega il testo dell’ordinanza, per motivi di pubblica incolumità legato alla tenuta dei balconi. Si tratta, in particolare, delle piastre 14, 20 e 21 del quartiere Case di Cese di Preturo, delle piastre 6, 8 e 16 del quartiere Case di Sassa Nucleo industriale e delle piastre 1, 2 e 3 del quartiere Case di Arischia.
Nel primo caso, a Cese di Preturo, gli sgomberi verranno effettuati entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza sindacale, nel secondo, Sassa nucleo industriale, entro 45 giorni dalla notifica, nel terzo, Arischia, entro 60 giorni, sempre a far data dalla notifica.
INCHIESTA GIUDIZIARIA PARTITA IL 2 SETTEMBRE 2014. Il documento ricorda in premessa che, a seguito del crollo del balcone di un appartamento del quartiere Case di Cese di Preturo, in via Gian Maria Volonté, il 2 settembre dello scorso anno, a causa delle infiltrazioni d’acqua, con conseguente “totale marcimento della struttura lignea del balcone”, e delle risultanze delle perizie tecniche effettuate per verificare le condizioni statiche dei balconi degli altri 22 edifici della medesima tipologia, si era intervenuti con ordinanze di sgombero degli alloggi della stessa piastra (la numero 19) e con opere di messa in sicurezza, ricordando altresì il sequestro preventivo di tutti i balconi di tali edifici, disposto dal Tribunale dell’Aquila.
L’ordinanza rileva come, il 5 novembre scorso, il servizio di manutenzione del Progetto C.A.S.E. ha rilevato che il balcone di un alloggio, posto al secondo piano della piastra 14 del complesso di Cese di Preturo, si sia distaccato dal muro, presentando evidenti condizioni di rischio di crollo, circostanza che ha portato allo sgombero dell’alloggio e all’avvio delle operazioni di rimozione del balcone.
“Valutato – si legge ancora nel testo – che non è possibile, attraverso il semplice controllo a vista, prevenire efficacemente il rischio di crollo dei balconi, ma è necessario effettuare interventi invasivi, non compatibili con la permanenza degli abitanti negli alloggi interessati, e che, nelle more degli interventi suddetti, sussistano condizioni pregiudizievoli per l’incolumità delle persone, si ordina lo sgombero degli alloggi degli edifici dei progetti Case succitati, in cui sono presenti le più alte percentuali di balconi che presentano situazioni di rischio”.
I nuclei familiari interessati dall’ordinanza – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente – verranno trasferiti in altri alloggi disponibili dei complessi Case, salvo i casi in cui gli assegnatari fossero già stati raggiunti da provvedimenti di sgombero a causa di morosità, sia in riferimento al pagamento dei canoni di locazione e compartecipazione che a quello delle utenze.
FRODE PER MILIONI DI EURO AI DANNI DELLO STATO E DELLA PROTEZIONE CIVILE. “37 gli avvisi di garanzia per frode per milioni di euro ai danni dello Stato e della Protezione Civile – riporta ilgiornaledellaprotezionecivile.it - a seguito delle indagini preliminari della Procura de L'Aquila relative alla sicurezza di detti balconi. Secondo l'inchiesta, condotta dal procuratore capo Fausto Cardella e dal sostituto Roberta D'Avolio, i materiali utilizzati per la costruzione dei terrazzini (forniti da Safwood Spa a Futuraquila), non sarebbero conformi alle norme e prescrizioni dei relativi enti di unificazione e formazione, il legno utilizzato non presenterebbe nessuna certificazione in merito all'idoneità mentre i pannelli in legno multistrato non presenterebbero alcun tipo di collante, rendendo di fatto molto meno resistente l'intera struttura”.
ISOLATORI SISMICI DIFETTOSI. Ricordiamo che il progetto C.A.S.E. ha previsto la costruzione di abitazioni provvisorie, destinate ai terremotati aquilani, realizzate con criteri di protezione dai terremoti, di innovazione tecnologica e risparmio energetico.
Nell'ottobre del 2013 l'ingegnere Mauro Dolce, responsabile unico del progetto C.A.S.E. dal 2009 al 2012, è stato condannato a 1 anno di reclusione dal Tribunale dell'Aquila nell'ambito del processo sugli isolatori sismici difettosi (LEGGI TUTTO).
COSTI ECCESSIVI E USO NON CORRETTO DEI FONDI UE. Sempre nel 2013 la Corte dei conti europea ha denunciato i costi eccessivi del progetto e un utilizzo non appropriato dei fondi europei concessi (LEGGI TUTTO).
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