“Ci aspettiamo già nelle prossime ore dal Governo un sostegno esplicito al progetto di rilancio industriale delle grandi imprese italiane di costruzioni, anche al fine di tutelare decine di migliaia di lavoratori e migliaia di imprese dell’indotto. Serve una politica di sistema che a partire dall’operazione di salvataggio di Astaldi attraverso un protagonismo di Salini Impregilo, Banche e Cassa Depositi e Prestiti, possa sbloccare realmente decine di cantieri strategici per il Paese. Il Governo, in queste ore decisive per il futuro della seconda grande azienda del Paese, Astaldi, deve fare la propria parte e sostenere esplicitamente e concretamente l’operazione”. Così dichiarano in una nota congiunta CGIL, CISL, UIL e le Federazioni di Categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
“Stiamo parlando infatti – continua la nota sindacale – solo relativamente al salvataggio di Astaldi di mettere in sicurezza circa 20 mila lavoratori tra diritti ed indiretti e oltre 1.600 piccole e medie imprese fornitrici del gruppo. Stiamo parlando di completare opere fondamentali come il Tunnel del Brennero, la Verona-Padova, la Statale Ionica 106, la linea 4 della metropolitana di Milano, la Perugia-Ancona e la Pedemontana delle Marche, la linea ferroviaria AV/AC Napoli Bari, la Linea C della Metropolitana di Roma e la linea ferroviaria Catania-Palermo, solo per citare le più importanti. Sarebbe un segnale di attenzione, da parte del Governo, alle politiche industriali del settore, in un progetto più ampio e aperto che potrebbe rilanciare il ruolo anche di altre importanti aziende, oltre Salini-Impregilo e Astaldi. Sarebbe il ritorno del sistema bancario e finanziario al servizio di investimenti “pazienti”, di medio periodo, con impatti positivi non solo sul sistema infrastrutturale, ma anche sul sistema della logistica e dello stesso sistema manifatturiero, aumentando capacità competitiva e salvaguardando lavoro di qualità”.