Due sfide attendono l’Europa nei prossimi anni: diminuire la dipendenza da fonti non rinnovabili in favore di un maggiore impiego di quelle rinnovabili e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, oggi minacciata da scenari socio-politici in evoluzione e da questioni legate alla disponibilità soprattutto dei combustibili fossili.
Per dare una risposta a queste esigenze, il progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del VII Programma Quadro MILESECURE-2050 (Multidimensional Impact of the Low-carbon European Strategy on Energy Security, and socio-economic dimension up to 2050 perspective) per 2 milioni 450 mila euro e coordinato dal Politecnico di Torino, si propone di contribuire al superamento delle criticità che impediscono la riduzione di consumo di combustibili fossili e a realizzare una road map europea che aiuti a diversificare le fonti energetiche.
Sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti energetiche, sostenibilità e competitività sono infatti i tre pilastri complementari della politica energetica europea, obiettivi riconfermati anche per la programmazione 2020-2030 su clima ed energia. Tuttavia, mentre l'Unione Europea è riuscita a istituzionalizzare una politica climatica, come confermano anche i risultati del recente vertice di Parigi, non è ancora stata in grado di formulare una politica di successo per la sicurezza energetica, nonostante il fatto che anche questo secondo elemento sia notevolmente cresciuto in importanza nell'agenda politica. Le potenziali sinergie tra il cambiamento climatico e la sicurezza energetica sono ancora poco studiate.
Risolvere le sfide dei prossimi anni richiederà trasformazioni strutturali riguardanti l'intero sistema energetico, nella fornitura di energia al modo in cui viene organizzata al livello della società. Questi cambiamenti richiedono inoltre una radicale modifica nel modo con cui pensiamo all’energia, a tutti i livelli, da quello istituzionale fino all’assunzione di responsabilità da parte di ogni singolo utente. In particolare, la maggior parte dei documenti politici si concentra su cambiamenti economici, geo-politici e tecnologici, ma non si sofferma su come i cambiamenti, a qualsiasi livello, coinvolgano il fattore umano, che invece è un’importante risorsa in una prospettiva di cambiamento come quella che dovrà riguardare tutta la popolazione europea nei prossimi anni.
Il progetto MILESECURE-2050 ha proposto un "manifesto" per creare un percorso verso le transizioni energetiche con l’inclusione, ritenuta un punto fondamentale del processo, del fattore umano per la riduzione delle emissioni di carbonio e lo sviluppo energetico sicuro, che verrà presentato nel corso del seminario internazionale “The Human Factor In Energy Transition & Security Towards 2050”che si terrà oggi presso la University Foundation a Bruxelles.