Efficientamento energetico

Progetto RECOCER: in Friuli la più grande Comunità Energetica italiana

Il progetto avviato nel 2021 è stato sostenuto da un finanziamento di oltre 5 milioni da parte della Regione ospitante. Comprende 15 comuni e fornisce energia a 50 mila abitanti

giovedì 22 giugno 2023 - Pasqualina Ciancio

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La regione Friuli Venezia-Giulia ospita la più grande Comunità Energetica Rinnovabile d'Italia: si tratta del Progetto RECOCER nato dalla partecipazione, nel 2019, della Comunità Collinare e del Comune di San Daniele al workshop “Le Comunità Energetiche per la centralità dei cittadini nel nuovo mercato dell’energia”, organizzato a Torino dall’Energy Center del Politecnico di Torino.

Quant'è grande la CER?

Il Progetto include 15 comuni e fornisce energia a  50 mila abitanti. Per la sua realizzazione la regione Friuli ha investito oltre 5 milioni di euro da spendere entro quest'anno (2023).

L'obiettivo del Progetto RECOCER

L'obiettivo è quello di costruire una capacità di progettare e gestire le CER puntando su minori costi, capacità di valutazione indipendente, confronto fra fornitori e orientamento in modo da creare valore e lasciarlo sul territorio. Infatti, il Progetto RECOCER sta creando una capacità di gestione delle CER che potrebbe assumere una prospettiva regionale: ciò anche in ottica PNRR (dove sono previsti 2,2 miliardi di euro in CER per i Comuni sotto i 5 mila abitanti), rendendo disponibile a tutti i comuni del Friuli l’esperienza maturata nel Progetto Recocer.

La direttiva RED II e le CER

L’Italia - grazie al recepimento della Direttiva 2018/2001 (anche nota come RED-II) che introduce la possibilità di realizzare Comunità di Energia Rinnovabile (CER) – sta accelerando il processo verso la Transizione Energetica. “Trattandosi di un vero e proprio cambio di paradigma che avrà significativi vantaggi sugli utenti finali, ma anche effetti rilevanti sui conti economici di una molteplicità di soggetti pubblici e privati – spiegano gli ideatori del Progetto RECOCER - l’evoluzione deve necessariamente avvenire per passi successivi e a fronte di scelte strategiche e di policy da parte delle autorità regolatorie e degli Stati. È necessario, infatti, analizzare con rigore scientifico i possibili scenari evolutivi, effettuando sperimentazioni e verifiche in siti pilota che devono essere “abbastanza complessi” per assicurare la significatività dei risultati, ma devono avere al contempo caratteristiche di limitatezza territoriale e di governabilità: devono cioè operare in modo da poter essere considerati come ecosistemi locali votati a operare come catalizzatori del cambiamento in un’ottica di replicabilità tecnologica e organizzativa”.



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