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Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare (Pinqua): attuazione solo al 3,9%

Corte dei Conti: la spesa dichiarata sostenuta al 31.12.2022 è pari a 109 milioni di euro, inferiore a quella programmata di 140 mln e pari a circa il 3,90% di quella complessivamente prevista per la misura

mercoledì 8 marzo 2023 - Alessandro Giraudi

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Con la Deliberazione 16 febbraio 2023, n. 30/2023/G, la Corte dei Conti ha approvato, con le indicazioni formulate in sede di camera di consiglio, il nuovo rapporto (in allegato) avente a oggetto il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.


Il comma 437 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, ha istituito un Fondo denominato “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare”, finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l'accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un'ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall'Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City).

Il successivo comma 438 prevede che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, siano definiti i termini, i contenuti e le modalità di presentazione delle proposte. Ai fini della valutazione delle Proposte il comma 439 prevede l’istituzione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un'Alta Commissione.

Per l'attuazione del Programma il comma 443 della succitata legge 160/2019 ha previsto una dotazione complessiva in termini di competenza e di cassa pari a 853,81 milioni di euro, di diverso importo annuale dal 2020 al 2033.

Il Programma, in quanto coerente con i pilastri fondativi del Next Generation EU, è stato inserito all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) all’interno della Missione 5 “Coesione e Inclusione” e della relativa Componente 2, le cui riforme e investimenti mirano in particolare a rafforzare la resilienza e l’inclusione dei soggetti e dei gruppi più vulnerabili: in quest’ottica è stato dato rilievo alla rigenerazione urbana, ai servizi sociali e ai servizi per la disabilità, “allo scopo di ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche”.

Per questo intervento la dotazione finanziaria a carico del PNRR è pari a 2,8 miliardi di euro, ripartiti nel periodo 2022- 2026.

Nell’ambito del programma dei controlli della Sezione l’intervento è stato oggetto della deliberazione n. 34/2022, che ne ha preso in considerazione l’attuazione fino al primo semestre 2022. Il nuovo rapporto intende proseguire l’analisi della gestione dell’intervento nell’arco temporale del secondo semestre 2022.


I PROGETTI DEL PINQUA IN SINTESI. “Circa il 40% delle unità immobiliari risultanti è collocato nelle regioni del Nord (circa 6,6mila), tra le quali la regione Lombardia riveste un ruolo particolarmente incidente per numero di alloggi e interventi (2,5mila u.a., 17 interventi). Le unità abitative realizzate dovrebbero garantire un accesso calmierato, in funzione dei canoni di edilizia sociale previsti a livello locale, a numerosi nuclei familiari. La stima di progetto è di un risparmio mensile medio per abitazione in termini di canone di locazione rispetto ai prezzi di mercato pari a circa 479 euro per nucleo familiare.

La nuova realizzazione o riqualificazione delle unità abitative riguarda circa 11mila unità afferenti all’edilizia residenziale pubblica, ossia edifici di proprietà e/o gestione pubblica il cui canone abitativo è relazionato alla composizione, condizione e reddito dei nuclei familiari (canone sociale, canone moderato, edilizia sovvenzionata) e circa 4mila all’edilizia residenziale sociale, ossia unità abitative con canoni agevolati e non di mercato (canone agevolato, canone concordato) di cui la proprietà e/o la gestione può essere privata o pubblica. Le restanti avranno un'altra destinazione, tra cui alloggi per studenti, persone affette da malattie neurodegenerative, abitazioni temporanee o immobili destinati alla ricezione turistica.

I progetti selezionati all’interno del PINQUA comprendono azioni di recupero, riqualificazione o densificazione di aree già urbanizzate, ponendo così un freno all’espansione e all’utilizzo di nuovo suolo per raggiungere invece un risultato a “bilancio zero”. In questa direzione il programma presenta solo un 2% di superficie di nuova edificazione.

Inoltre, un’attenzione particolare viene data nei progetti al tema dell’efficientamento energetico. Considerando tutti gli interventi ammessi al finanziamento, viene stimato un “avanzamento” medio di classe energetica degli edifici pari a circa 4 classi. A ciò corrisponderebbe un miglioramento in termini di prestazione energetica annua pari al 38% e una conseguente riduzione del 31% di emissioni kg CO2/mq.”


NEL 2022 SPESA DI 109 MILIONI DI EURO, INFERIORE A QUELLA PROGRAMMATA DI 140 MLN E PARI A CIRCA IL 3,90% DI QUELLA COMPLESSIVAMENTE PREVISTA PER LA MISURA. “A conclusione dell’indagine svolta sulla gestione del Programma nel corso del secondo semestre 2022”, si legge a pagina 31 del rapporto, “fermo restando il raggiungimento dell’obiettivo posto per il 2022 (in scadenza al primo trimestre 2022 e raggiunto in ampia misura, come già rilevato nella deliberazione n.36/22 della Sezione), la Sezione, nel prendere atto dell’avanzamento dei progetti ammessi a finanziamento, non può non evidenziare che sotto il profilo finanziario, la spesa dichiarata sostenuta al 31.12.2022 è pari a 109 mln. di euro, inferiore a quella programmata di 140 mln. di euro e pari a circa il 3,90% di quella complessivamente prevista per la misura.


Nel prosieguo dell’attività della Sezione, pertanto, sarà oggetto di monitoraggio l’avanzamento ed il rispetto del cronoprogramma degli interventi ammessi nonché, conseguentemente la relativa capacità di spesa degli enti attuatori”.


“Riservata ogni ulteriore valutazione all’atto del completamento dell’iter istruttorio in corso”, la Corte dei Conti “raccomanda alla competente Direzione generale del Mit, di curare con la massima attenzione la fase istruttoria ed esecutiva di ogni atto da adottare assicurare il pieno rispetto dei termini per il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi previsti, nonché monitorare con il massimo livello di attenzione gli adempimenti dei soggetti attuatori dei progetti ammessi a finanziamento, con particolare riferimento al rispetto del cronoprogramma e degli obiettivi di impatto prefissati”.

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