Si è svolta ieri a Palazzo Chigi la seconda riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE con all’ordine del giorno la discussione e l’approvazione della Proposta di piano per la transizione ecologica.
Dati i concomitanti impegni istituzionali del Presidente del Consiglio dei ministri, la seduta è stata presieduta dal Ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Erano presenti alla riunione i ministri dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna; la Viceministra Alessandra Todde per il ministero dello Sviluppo economico.
Il Ministro Cingolani ha illustrato la Proposta di piano, evidenziando che rappresenta il frutto di un grande e collegiale lavoro di squadra.
Il documento intende fornire un inquadramento generale della strategia per la transizione ecologica, dare un quadro concettuale che accompagni gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e promuovere una riflessione su questi temi di grande impatto culturale, tecnologico e socio-economico.
Il documento contiene l’individuazione degli obiettivi generali, del percorso metodologico e dei target da raggiungere. Individua un primo set di indicatori, condivisi anche a livello internazionale ed europeo, che costituiranno il riferimento essenziale per la valutazione delle azioni previste.
Gli obiettivi generali da raggiungere sono coerenti con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050.
La Proposta di piano si articola su cinque macro-obiettivi condivisi a livello europeo: 1) neutralità climatica; 2) azzeramento dell’inquinamento; 3) adattamento ai cambiamenti climatici; 4) ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; 5) transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia.
Otto gli ambiti di intervento previsti, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro: 1) decarbonizzazione; 2) mobilità sostenibile; 3) miglioramento della qualità dell’aria; 4) contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico; 5) miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture; 6) ripristino e rafforzamento della biodiversità; 7) tutela del mare; 8) promozione dell’economica circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.
Sulla Proposta di piano verrà acquisito il parere della Conferenza unificata e delle competenti Commissioni parlamentari. Successivamente il Piano sarà approvato in via definitiva dal CITE.
La Proposta di piano è uno strumento dinamico e, al termine dell’incontro, è stata già concordata l’agenda per il prosieguo dei lavori.