«Un provvedimento tardivo, fuori tempo massimo che, inspiegabilmente, non considera i liberi professionisti tra i soggetti destinatari della proroga». Dura reazione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al comunicato stampa diffuso ieri dal ministero dell'Economia e delle Finanze che ha annunciato la proroga dei termini per i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2016.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 luglio 2017, su proposta del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi 21 luglio, fa slittare al 20 luglio 2017, per i titolari di reddito d’impresa (e, quindi, anche per i soci a cui è attribuito il reddito della società partecipata ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del testo unico delle imposte sui redditi), il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 e il versamento del primo acconto. Dal 21 luglio e fino al 20 agosto 2017 i versamenti potranno essere eseguiti con la maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento.
«Oltre a non comprendere l'esclusione dalla proroga dei professionisti e dei lavoratori autonomi, stupisce la tempistica della nota ministeriale arrivata nello stesso giorno di scadenza: una proroga completamente inutile – commenta il presidente di Confprofessioni. Molti contribuenti hanno già versato nella prima parte del mese di luglio le imposte con una maggiorazione dello 0,40%. Oltre al danno, la beffa».
«Anziché procedere verso la semplificazione, la razionalizzazione del calendario fiscale e la correttezza che dovrebbe improntare il rapporto tra contribuente e Stato, ancora una volta -conclude Stella - l'amministrazione finanziaria denota una mancanza di conoscenza delle realtà economiche cui le norme fiscali vengono applicate e soprattutto degli effetti negativi delle disposizioni che vengono oramai quotidianamente introdotte, in un dedalo di abrogazioni, correzioni, modifiche, rivisitazioni, innovazioni, sempre più spesso senza alcun disegno omogeneo e coerente».