Porte aperte alle libere professioniste nei consigli di amministrazione degli enti e delle società pubbliche. È quanto prevede il protocollo d'intesa siglato questa mattina a Roma tra Confprofessioni e la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, per promuovere e favorire l'accesso delle donne al mondo del lavoro e assicurare l'attuazione delle politiche di parità di genere, con particolare riguardo alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e alla carriera ai vertici delle società della pubblica amministrazione.
«Una grande chance per le oltre 420 mila professioniste italiane. L'intesa siglata oggi con il Dipartimento Pari opportunità è un chiaro riconoscimento delle competenze e delle professionalità espresse dal mondo femminile delle professioni» commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. «Siamo fermamente convinti che le libere professioniste chiamate a ricoprire incarichi di vertice all'interno delle società controllate dalla pubblica amministrazione sapranno contribuire in maniera efficace e produttiva alla loro governance».
Il protocollo punta a favorire la compliance alla normativa sull'equilibrio di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società della pubblica amministrazione e degli enti pubblici, attraverso modalità che consentano di individuare professioniste secondo metodi semplici e trasparenti e, più in generale, di offrire l'opportunità di far conoscere ai decisori pubblici professionalità femminili da introdurre nelle posizioni di vertice.
In particolare, il Dipartimento pari opportunità metterà a disposizione l'accesso alla Banca dati delle professioniste per le pubbliche amministrazioni, Pro-Rete PA, affinché le professioniste rappresentate da Confprofessioni possano inserire il proprio curriculum mettendo competenze e professionalità a disposizione degli enti e delle amministrazioni pubbliche.
Al tempo stesso, Confprofessioni si attiverà per promuovere l'intesa attraverso le proprie associazioni aderenti e delegazioni territoriali, anche con eventi formativi ad hoc; inoltre dovrà collaborare con il Dipartimento per le pari opportunità per favorire l'incontro tra domanda e offerta di professioniste da inserire ai vertici delle aziende pubbliche.