È stato pubblicato sul Supplemento ordinario n. 24/L alla Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 178 di ieri il Decreto Semplificazioni – decreto-legge 16 luglio 2020 , n. 76, recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”.
Questo decreto-legge entra in vigore oggi 17 luglio 2020 e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il provvedimento è composto da 65 articoli raggruppati in quattro titoli:
- TITOLO I SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI ED EDILIZIA
- TITOLO II SEMPLIFICAZIONI PROCEDIMENTALI E RESPONSABILITÀ
- TITOLO III MISURE DI SEMPLIFICAZIONE PER IL SOSTEGNO E LA DIFFUSIONE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
- TITOLO IV SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI ATTIVITÀ DI IMPRESA, AMBIENTE E GREEN ECONOMY
La Funzione pubblica ha svolto un ruolo centrale nella messa a punto di questo provvedimento che mira a liberare le energie e a sbloccare gli investimenti. “Interveniamo in tutti i settori chiave per la ripresa: edilizia, appalti, infrastrutture, banda larga, procedure ambientali e green economy. Nello stesso tempo, il decreto contiene importanti misure, comuni a tutte le procedure, per assicurare tempi certi, semplicità, trasparenza e digitalizzazione. In sostanza, avviciniamo la Pa al Paese reale, la rendiamo alleata di cittadini e imprese” ha dichiarato la Ministra Fabiana Dadone con un comunicato del 7 luglio scorso.
Ecco alcuni di questi interventi trasversali.
Per la prima volta si introduce il dovere per le Pa di misurare e pubblicare i tempi effettivi delle procedure. Gli enti dovranno pubblicare quanto impiegano a rilasciare una carta di identità, un’autorizzazione o a concedere una pensione di invalidità. I tempi effettivi verranno confrontati con quelli previsti da leggi o regolamenti. In questo modo il cittadino e l’impresa sono posti al centro e le amministrazioni sono spinte al rispetto dei tempi.
Viene prevista massima trasparenza. Tutti potranno mettere a confronto i tempi di attesa dei diversi enti per la stessa pratica. Le Pa che non rispondono entro i termini non potranno più intervenire. Si determina così chiarezza e certezza in presenza di Scia, Conferenza dei servizi o il silenzio-assenso. I provvedimenti adottati dopo la scadenza dei termini diventano inefficaci, tranne in caso di atto illegittimo. In questo modo le amministrazioni sono indotte a comportamenti virtuosi e Pa e cittadini sono posti sullo stesso piano.
Fino al 31 dicembre 2021 le pubbliche amministrazioni potranno utilizzare una conferenza di servizi semplificata con termini più veloci: sessanta o al massimo novanta giorni. Per le autorizzazioni collegate alla localizzazione e alla realizzazione delle opere e delle infrastrutture previste da decreto, sono introdotte ulteriori riduzioni dei termini.
Entro il 30 settembre, adozione dell’Agenda per la semplificazione 2020, che verrà condivisa con Regioni ed enti locali. Saranno semplificate le procedure ed eliminati tutti gli adempimenti non giustificati dalla tutela dell’interesse pubblico: nessuna autorizzazione dallo Stato oltre quelle effettivamente necessarie.
Estensione della modulistica standardizzata per cittadini e imprese, già realizzata per le attività edilizie, artigianali e commerciali con ottimi esiti. Si prevede di lavorare d’intesa con Regioni ed enti locali per generalizzare questa pratica.
Sottolinea il Ministro Dadone: “La semplificazione non si fa con un tratto di penna: richiede visione, impegno continuo e collaborazione tra istituzioni. La sfida è enorme, ma ora è il momento di agire e questo Governo ha la forza e le mani libere per farlo come mai accaduto prima”.
IN ALLEGATO IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI PUBBLICATO IN G.U.