Con questo strumento - spiega l’assessore uscente allo Sviluppo economico Loredana Capone - stiamo aiutando le imprese ad abbattere una delle voci di spesa più onerose, rappresentate appunto dall’energia e, allo stesso tempo, tuteliamo l’ambiente riducendo i consumi e dunque le emissioni di carbonio. Questo doppio obiettivo ci aiuta a proseguire la nostra strategia industriale che è innanzi tutto quella di rendere le imprese pugliesi più competitive rispetto ai concorrenti nazionali e internazionali: aiutandole a risparmiare energia abbattiamo i costi delle loro produzioni e liberiamo risorse per investimenti che le stesse aziende potrebbero dirigere altrove, ad esempio, all’innovazione, all’internazionalizzazione, all’incremento del personale.
Le risorse disponibili derivano dal Fondo Sviluppo e Coesione, in pratica l’ex Fas (Fondo aree sottoutilizzate), ma si tratta solo di una dotazione iniziale che verrà ulteriormente arricchita con la nuova programmazione P.O. Puglia 2014-2020.(...) Grazie alle agevolazioni le imprese (micro, piccole e medie) potranno realizzare interventi per l’efficienza energetica, la cogenerazione ad alto rendimento e la produzione di energia da fonti rinnovabili. I progetti devono partire da un importo minimo di 80mila euro e risparmiare almeno il 15 per cento dell’energia utilizzata dalle sede aziendale dove saranno realizzati gli investimenti. Questi ultimi potranno arrivare fino a 2 milioni di euro per le imprese piccole e micro e fino a 4 milioni per le medie.
Il piano di investimento sarà coperto per il 35% dal Fondo Mutui PMI “Tutela dell’ambiente” erogato dalla società regionale Puglia Sviluppo Spa, per il 30% da sovvenzione diretta (a fondo perduto) e per il 35% da un mutuo a carico della banca finanziatrice. L’avviso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (n. 77) ed è disponibile sui portali sistema.puglia.it e puglia sviluppo.eu.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 29 giugno direttamente alla banca finanziatrice o ad un Confidi, ma non c’è scadenza perché l’avviso è a sportello. La gestione dello strumento è di competenza della Regione Puglia che ha delegato a Puglia Sviluppo le funzioni di Organismo Intermedio e Finanziario.