Associazione a delinquere, falsità ideologica in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Questi i reati contestati in 14 avvisi
di garanzia emessi dal G.I.P. del Tribunale di Modena e notificati
dalla Guardia di Finanza di Monopoli nei confronti di progettisti e
rappresentanti legali di società operanti nel settore del
fotovoltaico. Risulta coinvolta la Cpl Concordia.
I provvedimenti sono l'esito di un'attività investigativa fondata su un'anomala concentrazione di impianti fotovoltaici in alcune aree dei Comuni di Turi e Noci, in provincia di Bari.
I finanzieri, attraverso l'incrocio dei dati, acquisiti anche mediante sorvoli eseguiti con unità aeree del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, hanno inizialmente ricostruito gli assetti proprietari degli impianti energetici che, seppur sviluppati sul territorio locale, sono risultati di proprietà di dieci società con sede a Modena, Brescia, Cremona e Bologna, apparentemente non legate da alcun rapporto di affari o interesse economico di sorta.
SISTEMA FRAUDOLENTO. Sono quindi emerse una serie di "anomalie": parziale coincidenza delle compagini societarie, ricorrenza dei medesimi notai che avevano redatto gli atti costitutivi delle società, utilizzo di analoghi "modelli" per l'ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa in campo energetico, medesimi direttori dei lavori e progettisti incaricati per la realizzazione dei diversi siti energetici.
GRANDI PARCHI FOTOVOLTAICI FRAZIONATI SOLO FORMALMENTE. Tre parchi fotovoltaici di grandi dimensioni erano stati solo formalmente frazionati in più impianti di piccola potenza, allo scopo di eludere la complessa procedura prevista per il rilascio della Autorizzazione Unica Regionale (A.U.R.) e, benché suddivisi e formalmente riconducibili a soggetti economici diversi, erano, di fatto, riferibili ad un unico centro di interessi economici, nel caso di specie la "C. C. S.C.".
In questo modo, oltre a semplificare le procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, si otteneva un indebito vantaggio legato al Conto energia.
PAGAMENTI INDEBITI PER 16 MILIONI. Sono quantificati in circa 16 milioni di euro gli indebiti pagamenti erogati alle 10 società a discapito del Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.. Le somme sono state recuperate alle casse dello Stato, sottoponendo a sequestro preventivo per equivalente le disponibilità finanziarie dei 14 soggetti coinvolti e delle società da questi amministrate, nonché gli 8 impianti fotovoltaici non regolarmente costituiti.