Nel 2014 le tonnellate di PVC trasformate in Italia sono state 650.000, 10.000 in più rispetto al 2013 con un incremento dell’1,6%.
Lo ha rilevato lo studio “Il consumo di PVC in Italia – 2014”, realizzato annualmente da Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia.
Con la sola eccezione del 2010, era dal 2007 che non si registrava un segno positivo, a testimonianza di una leggera ripresa del mercato incoraggiante per il futuro del settore. Con una differenza tra le 2 diverse tecnologie: continua il trend positivo del PVC flessibile, che sale di 4,7 punti percentuali, a fronte di una lieve diminuzione (- 1,47%) di quello rigido.
+1,25% IL SETTORE DELL'EDILIZIA. Segno positivo per l’edilizia (+ 1,25%) che, registrando 202.000 tonnellate, si conferma il principale settore applicativo con una quota di mercato del 31,1%. Per quanto riguarda la trasformazione in Italia, cresce del 5,5% l’estrusione di tubi in PVC rigido, in lieve flessione l’estrusione dei profilati per infissi.
Leggero calo per l’imballaggio che comunque rimane la seconda applicazione per utilizzo con il 13,7%.
Le esportazioni di PVC compound confermano il trend positivo registrato nel 2013, soprattutto grazie al compound plastificato (+13,4%). Crescono anche il settore elettrico e il trasporto.
La produzione totale di PVC riciclato, con 60 Kton, registra valori analoghi al 2013 e una componente post-consumo anch’essa costante, prossima al 25%.
Il PVC rigido riciclato, normalmente utilizzato in taglio con resina vergine, continua ad essere soprattutto impiegato nella produzione di tubi (cavidotti, pluviali, sostegni per floricoltura, ecc..), profilati (zoccolini, coprigiunti, angolari per cemento, ecc..) e monofili per spazzole.
Per il PVC plastificato, che assorbe il grosso del riciclato post consumo, gli impieghi principali si hanno nella produzione di tubi per giardinaggio e di membrane impermeabilizzanti.