Risponde Olimpia Splendid
Dal 1° gennaio 2017 è partita la seconda fase della revisione delle tariffe elettriche per le utenze domestiche, varata dall’Autorità per l’Energia: un cambiamento che porterà maggiore uniformità nei costi proposti ai consumatori e che permetterà, dunque, a installatori e progettisti di proporre ancora più agevolmente l’adozione di tecnologie energeticamente efficienti e rinnovabili come le pompe di calore. Infatti, con il sistema tariffario in vigore fino al 2016, l’installazione di questi impianti non risultava favorevole a causa dell’elevato costo dell’elettricità che dipendeva dall’applicazione di una tariffa che penalizzava i consumi elettrici. Le novità introdotte nel 2017, quindi, rappresentano un importante incentivo nella scelta, al posto delle tradizionali caldaie a gas, di strumenti ad alta efficienza come le pompe di calore.
COSA CAMBIA NELLE TARIFFE ELETTRICHE. La riforma delle tariffe elettriche, che dal 2018 entrerà a regime per tutte le utenze domestiche, modifica radicalmente il sistema di calcolo tariffario: scompaiono i sussidi e le variazioni di tariffa applicate in base alla potenza impegnata e a scaglioni progressivi di consumo. Al loro posto subentra la nuova tariffa TD, variabile solo in base alla potenza impegnata e al kWh prelevato dalla rete dal cliente.
Rispetto al passato, la tariffa TD avvantaggia chi passa dal gas alle tecnologie cosiddette “green”, efficienti e rinnovabili, in quanto non scarica più nella bolletta il sovrapprezzo che era applicato a fronte di consumi elettrici elevati e all’aumento della potenza impegnata.
Inoltre, la riforma delle tariffe elettriche ha introdotto molte più taglie energetiche, così da consentire all’utente di individuare il livello più adatto alle proprie esigenze, e prevede fino a marzo 2019 l’applicazione di uno sconto sui costi applicati “una tantum” per la variazione della potenza impegnata al contatore.
La riforma delle tariffe elettriche rende anche più attraente e vantaggiosa l'installazione delle pompe di calore. Il minor costo di esercizio, infatti, va ad aggiungersi agli ecobonus fiscali previsti per gli interventi di efficientamento energetico e alla possibilità di accedere al contributo del Conto Termico 2.0 erogato dal GSE che ridimensionano il peso dell'investimento iniziale.