Dal 2011 è in vigore un sistema di qualificazione degli installatori di impianti FER che prevede il mantenimento della qualificazione – ottenuta grazie ai requisiti previsti dal D.M. 37/08 – mediante la frequenza obbligatoria di 16 ore di formazione ogni tre anni (art. 15 del D.Lgs. 28/2011).
Il problema, come da tempo denunciano le associazioni di categoria, in primis CNA Installazione Impianti, è che nel decreto non viene fatto riferimento all’obbligo, da parte delle Camere di Commercio, di inserire nella visura camerale delle imprese la qualificazione ottenuta e l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento necessario.
Una carenza che, negli anni, ha creato notevoli problemi alle imprese: dopo aver svolto il percorso formativo di aggiornamento, non è possibile riscontrare da nessuna parte l’avvenuta qualificazione e lo svolgimento del percorso di aggiornamento obbligatorio. In questo modo, di fatto, risultano equiparate le imprese che hanno adempiuto regolarmente a un obbligo di legge a quelle che non avevano compiuto alcun percorso di qualificazione, con il risultato di una discriminazione e una concorrenza sleale.
Per colmare questa lacuna, su richiesta di CNA, gli onorevoli Sara Moretto e Marco Di Maio hanno presentato un emendamento al decreto Semplificazioni (D.L. 77/2021, in corso di conversione in legge alla Camera), che aggiunge al testo l’art. 32-bis, intitolato “Semplificazioni in materia di sistemi di qualificazione degli installatori”. Approvato dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente, l’emendamento modifica il contestato art. 15 del D.Lgs. 28/2011, sostituendo il comma 7 con il seguente:
A decorrere dal 1° gennaio 2022, i titoli di qualificazione di cui al presente articolo sono inseriti nella visura camerale delle imprese dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti per territorio, che li ricevono dai soggetti che li rilasciano.
“Si è risolto positivamente – sottolinea con soddisfazione Carmine Battipaglia, Presidente degli Impiantisti CNA – un problema che avevamo da tempo segnalato alla politica. Con l’inserimento della qualificazione nella loro visura camerale le imprese possono oggi dimostrare di essere abilitate a installare impianti FER distinguendosi dagli operatori poco trasparenti la cui scarsa professionalità ha contribuito in questi anni a rendere il mercato meno limpido”.