La Commissione europea ha adottato ulteriori provvedimenti nell'ambito delle procedure d'infrazione nei confronti di 26 Stati membri per garantire la piena attuazione delle norme dell'UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali. In particolare, ha inviato in data 7 marzo pareri motivati a 24 Stati membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, e Ungheria) e lettere complementari di costituzione in mora a 2 Stati membri (Estonia e Lettonia) in merito alla non conformità della loro legislazione e delle loro prassi giuridiche alle norme dell'UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/CE modificata dalla direttiva 2013/55/UE).
La risposta dell’Italia è arrivata nella seduta del 12 marzo, quando la Camera ha approvato, in seconda lettura, la Legge europea 2018 (ac 1432), risolvendo 11 contenziosi. Il testo passa ora al Senato, dove dovrebbe essere approvato in via definitiva senza ulteriori modifiche.
Di seguito alcune tra le novità che sono rientrate nel testo normativo:
- più tempo per il riconoscimento delle qualifiche professionali;
- definizione del concetto di “legalmente stabilito”: si deve trattare di un cittadino Ue che soddisfa tutti i requisiti per esercitare una professione in quello Stato e che non sia oggetto di alcun divieto, neppure temporaneo;
- riorganizzazione delle autorità preposte al rilascio della tessera professionale;
- ampliamento delle competenze per gli agenti immobiliari;
- stretta sui conflitti di interesse per le professioni diverse dall'agente immobiliare;
- nuove deroghe al diritto d'autore per andare incontro ai non vedenti. (fonte: Confprofessioni)
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