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Qualifiche professionali, via libera dalle commissioni del Senato alla proposta Ue su Europass

La proposta di decisione mira ad ampliare gli strumenti che la piattaforma Europass fornirà rendendola flessibile per adattarsi ai continui cambiamenti tecnologici e aperta per migliorare lo scambio di informazioni

martedì 22 novembre 2016 - Redazione Build News

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La commissione Lavoro del Senato ha approvato lo scorso 16 novembre una risoluzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE.

La proposta di decisione mira ad ampliare gli strumenti che la piattaforma Europass fornirà, rendendola flessibile per adattarsi ai continui cambiamenti tecnologici e aperta per migliorare lo scambio di informazioni.

La proposta, che ha ricevuto i pareri favorevoli della commissione Politiche dell'Unione europea e della commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, ha come principale finalità la razionalizzazione degli strumenti con formato comune (il curriculum vitae – CV Europass, il certificate supplement, il diploma supplement, Europass mobilità), contenuti nella decisione Europass del 2004 e previsti per aiutare i cittadini a comunicare – nel momento della ricerca di un lavoro o nell’ambito di un percorso di apprendimento – le proprie competenze e qualifiche.

L’esigenza di revisione nasce dal fatto che questi strumenti non hanno sfruttato al meglio il loro potenziale poiché sviluppati separatamente, con un livello minimo di integrazione e collaborazione tra istituzioni di rilascio dei diversi documenti. Con la revisione si prevede una integrazione con alcuni servizi sviluppati dall’Unione, come EU Skills Panorama, il portale Ploteus, EURES, ESCO.

Con la proposta si trasforma quindi Europass da meccanismo basato sui documenti, a piattaforma basata sui servizi, ampliandone il campo di attività e assicurando che le esigenze degli utenti siano al centro dei servizi offerti. Si razionalizzano inoltre le attività dei diversi centri e punti di contatto che operano a livello nazionale (centri nazionali Europass, punti nazionali di coordinamento, centri Euroguidance), sostenuti finanziariamente dall’Unione attraverso il programma Erasmus+.

Lo sviluppo dei servizi, previsto dalla decisione, sarà finanziato dall’Ue per un importo stimato di 2,5 milioni di euro.

LA RISOLUZIONE DELLA COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO. Nella risoluzione la commissione Lavoro ha osservato che, con riferimento alla base giuridica individuata agli articoli 165 e 166 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che riguardano lo sviluppo della qualità dell’istruzione e della formazione in generale, “tale competenza è esclusiva dei singoli Stati membri, che però possono avere forme di sostegno e completamento a livello europeo. Da ciò si evince che la realizzazione di tale piattaforma e la governance di tutto il processo, così come predisposta dal documento in esame, potrebbe avere elementi di debolezza, considerate le diverse posizioni dei singoli Stati membri in materia di istruzione”.

Inoltre, “l’istituzione di una piattaforma basata sui servizi, collegata a strumenti europei quali il quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) e la classificazione di abilità/competenze (ESCO), unitamente alla natura vincolante della decisione europea, rende di fatto vincolante anche l’utilizzo dei predetti strumenti, creando un sistema Europass poco flessibile e non sempre adeguato ad adattarsi alle esigenze degli Stati membri”.

L'undicesima commissione del Senato sottolinea altresì che “l’ampiezza degli strumenti messi a disposizione dalla proposta potrebbe portare a lungo termine a rallentamenti dovuti alle possibili diverse velocità dei vari Stati membri nell’applicazione della proposta di decisione”.

Infine, la commissione ritiene opportuno che la proposta “preveda un termine temporale entro il quale gli Stati membri debbano provvedere per darvi attuazione, in modo da consentire l’utilizzazione del sistema Europass in tutti gli Stati dell’Unione europea.”

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