Il decreto di Mit, Mef e Mibact che sarà pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale e di cui ANCI aveva già dato notizia dell’intesa in Conferenza Unificata, prevede un complessivo di 853 milioni di euro dal 2020 al 2033 per progetti di Comuni Capoluogo, Comuni con più di 60mila abitanti e metrocity, mentre CDP Investimenti ha attivato un Fondo specifico per il Social housing.
Dal bando ministeriale in arrivo contributi fino a 15 mln a proposta, i Comuni Capoluogo, le Città Metropolitane, i Comuni con più di 60mila abitanti, da utilizzare per interventi di riduzione del disagio abitativo, culturale e della coesione sociale. Lo prevede il Programma per la qualità dell’abitare, attuato dal decreto interministeriale del MIT, di concerto con MEF e MIBACT, di cui si attende, a breve, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, dopo ‘la bollinatura’ della Corte dei Conti. L’occasione per presentare il provvedimento interministeriale nonché le potenzialità del Fondo di Cassa Depostiti e Presiti Investimenti sgr dedicato ai Comuni per interventi nel comparto “social housing”, è stata una videoconferenza seguita da una trentina circa di grandi comuni potenziali beneficiari, cui hanno partecipato per ANCI il Vicesegretario Stefania Dota ed il responsabile Dipartimento Servizi pubblici locali, Edilizia, Urbanistica, Contratti pubblici, Infrastrutture, Porti e Aeroporti, Antonio Di Bari e per CDPI sgr l’Amministratore Delegato Marco Doglio ed il Responsabile finanziario del Fondo FIA 2, Livio Cassoli.
“I tempi per accedere al Bando del MIT sono molto stretti, essendo previsti solo 120 giorni dal momento della pubblicazione del decreto, prevista a stretto giro. Per questo – ha sottolineato Dota – abbiamo voluto rappresentare i principali elementi costitutivi delle misure finanziabili e coinvolgere Cdpi rispetto a questo delicato settore in quanto con il suo Fondo FIA già sostiene interventi di social housing degli enti locali”.
Antonio Di Bari ha invece illustrato nel dettaglio i contenuti principali – IN ALLEGATO - del Bando ministeriale che finanzierà interventi e misure volte a concorrere alla riduzione del disagio abitativo, culturale e della coesione sociale, differenti ed articolate rispetto al tessuto urbano. “Ogni soggetto – ha evidenziato Di Bari – potrà presentare 3 interventi per un massimo finanziabile di 15 mln ad intervento, però dovrà trattarsi di ‘nuovi interventi’, non di attività già eseguite o in corso alla data di pubblicazione del decreto, anche se si potranno sviluppare nuove funzionalità e potenzialità di opere già finanziate. Le domande, che dovranno essere presentate entro 120 giorni dalla pubblicazione del Bando, saranno poi valutate dall’Alta Commissione, indicata nel decreto, secondo la specifica procedura.”
“Il Fondo FIA2 vuole innovare ed integrare l’esperienza nel social housing del ‘Fondo Investimenti per l’Abitare’ (FIA)”, ha spiegato Livio Cassoli di Cassa, ricordando che “quel fondo ha movimentato 3 miliardi di euro per 20mila alloggi sociali e 8.500 posti letto in residenze universitarie e temporanee sul territorio nazionale”. Tra le linee di intervento della nuova iniziativa finanziaria, vi sono i progetti di social housing dentro più ampi progetti di rigenerazione urbana per dare risposta alla domanda di edilizia abitativa accessibile a fasce diversificate della popolazione, come quella legata alla mobilità del lavoro (c.d. «key people» insegnanti, infermieri, ricercatori, forze dell’ordine). Accanto a questi lo sviluppo immobiliare a supporto di specifiche classi di popolazione, come gli anziani e gli studenti.