Nel 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione ha siglato con l’Inail un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere “…iniziative di orientamento professionale e tecnico-scientifico, in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, rivolte agli studenti delle Scuole Secondarie Superiori”.
In questo contesto nasce il progetto “Sicurezza e benessere nelle scuole” sviluppato dalla ConTARP e dalla CSA dell’INAIL, la cui realizzazione è stata condivisa dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione, che ha provveduto a segnalare alcuni Istituti di Scuola Superiore Secondaria di 2° grado del Comune di Roma disponibili a collaborare al progetto.
L’attività prevista dal progetto ha focalizzato l’attenzione su due obiettivi principali: accrescere lo stato delle conoscenze sui rischi negli ambienti scolastici, informare e formare la popolazione scolastica (studenti, personale docente e amministrativo) sulle tematiche relative alla sicurezza, con particolare riferimento alla loro realtà lavorativa.
TRE FASI. Per raggiungere i suddetti obiettivi lo studio è stato articolato in tre fasi principali.
1) Acquisizione di tutti i dati necessari al corretto inquadramento dell’Istituto Scolastico sul territorio, quali la posizione geografica (centri più o meno abitati, vicinanza di attività industriali, ecc.), le caratteristiche fisiche delle strutture scolastiche (materiali da costruzione, impianti, ecc.), la collocazione e la tipologia di attività didattica svolta nei diversi ambienti (aule, laboratori, palestre, ecc.). Quanto sopra ha costituito il passo propedeutico necessario alla programmazione dei successivi monitoraggi ambientali. Un punto saliente e importante di questa prima fase conoscitiva è rappresentato dall’indagine del livello di percezione delle problematiche relative alla sicurezza ed al comfort dell’ambiente da parte degli studenti. Ciò chiaramente è necessario anche per ottimizzare i successivi interventi formativi. A tale scopo si è provveduto alla distribuzione agli studenti di questionari predisposti per le finalità prima descritte.
2) Monitoraggio dei principali fattori di rischio/disagio (agenti biologici, agenti chimici, microclima, rumore, ergonomia degli arredi, radioattività naturale- radon), in ambienti “campione” appositamente selezionati, tenendo conto della variabilità dell’andamento stagionale. Inoltre, grazie alla collaborazione dei RSPP di alcuni istituti scolastici, sono state censite alcune situazioni particolarmente critiche relative alle strutture e gli impianti, per un campione più ampio di scuole di Roma e Provincia.
3) Realizzazione di “report” sui monitoraggi effettuati, consegnati ai Dirigenti Scolastici, a cui sono seguiti alcuni incontri didattici con gli studenti, nel corso dei quali sono stati illustrati gli aspetti teorici e pratici della valutazione dei rischi oggetto dell’indagine. La seconda fase dello studio, particolarmente impegnativa e temporalmente più estesa, ha preso in esame alcuni degli agenti di rischio e dei fattori di disagio presenti negli ambienti scolastici. In particolare sono stati indagati fattori di tipo chimico, fisico e biologico, per caratterizzare la qualità dell’aria indoor e analizzare gli aspetti di tipo ergonomico (comfort acustico, microclima, illuminamento, posture ecc.). Infine è stato valutato il rischio legato alla presenza di gas radon all’interno degli edifici: questo è un fenomeno particolarmente significativo nel territorio del Lazio, regione nella quale sono localizzate le scuole oggetto del presente studio.
Le modalità di svolgimento delle attività di misurazione e analisi dei rischi sono ovviamente legate alle caratteristiche di ogni plesso scolastico. Per ciascuno degli edifici individuati si è proceduto a un sopralluogo conoscitivo preliminare per selezionare gli ambienti più rappresentativi della realtà in esame da sottoporre a monitoraggio; in tal senso l’indagine ha inteso mettere in evidenza in modo puntuale le criticità relative ai fattori di rischio indagati.
La realizzazione del progetto ha previsto la partecipazione di professionisti INAIL e di un RSPP, libero professionista, specializzati nelle aree tematiche di interesse, connesse alle diverse tipologie di rischio oggetto dei monitoraggi.