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Qualità dell’aria indoor, cresce la consapevolezza tra gli italiani

Il 93% si dichiara attento alla qualità dell'aria all’interno della propria casa: i dati della ricerca BVA Doxa commissionata da Daikin Italy

giovedì 8 ottobre 2020 - Redazione Build News

01_Aria Indoor vs Outdoor

Negli ultimi anni l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti della qualità negli ambienti confinati ha avuto una forte crescita, nel contesto generale di crescente importanza di tutti gli aspetti legati alla salubrità e al benessere nei luoghi in cui si vive. Secondo i risultati di una ricerca di mercato di BVA Doxa commissionata da Daikin Italy, gli italiani pensano che il comfort e il benessere ambientale indoor derivino dalla combinazione di più elementi: maggiore comfort nell’ambiente vissuto quotidianamente (per il 73% degli intervistati), sia in termini di temperatura (65%), che di luminosità (60%) e rumorosità (57%), un adeguato livello di umidità dell’aria (33%) nonché, seppur in misura minore, l’arredamento esteticamente appagante della casa (21%).

Quanto sono attenti gli italiani alla qualità dell’aria negli ambienti chiusi?

La ricerca ha evidenziato che il 93% degli intervistati si dichiara attento alla qualità dell’aria all’interno della propria casa (di cui il 54% molto attento). Questa attenzione risulta in forte crescita rispetto al passato, con il 40% degli italiani che si considera più meticoloso rispetto a 3 anni fa. Anche focalizzando l’analisi su chi lavora in ambienti chiusi, la ricerca mostra che per il 90% degli italiani è importante la salubrità dell’aria; anche in questo contesto la crescita di attenzione rispetto a 3 anni fa è molto forte (+49%). Ciò nonostante, la soddisfazione delle persone sulla qualità dell’aria rimane un parametro da indagare: un italiano su tre si ritiene soddisfatto dell’aria nella propria abitazione e solo il 21% nel proprio ambiente di lavoro.


Come cambia il percepito sulla qualità dell’aria tra gli italiani?

La consapevolezza degli effetti negativi dovuti a una bassa qualità dell’aria negli ambienti chiusi è sempre più diffusa: il 56% ritiene infatti che l’aria indoor sia potenzialmente più inquinata e nociva rispetto a quella outdoor (44%). Questo dato è fortemente correlato all’area di residenza: nelle grandi città per il 53% degli italiani prevale l’idea che sia l’aria esterna il vero pericolo; mentre nelle città medio-piccole e ancora di più nelle aree non urbane la situazione si capovolge (rispettivamente il 57% e il 64% degli italiani pensa che sia più inquinata l’aria indoor). Il fattore ambientale incide dunque sulla percezione della qualità dell’aria: più di due italiani su tre collegano la purezza dell’aria al concetto di montagna, seguono mare (18%) e campagna (13%).

Quali sono i benefici che portano ad avere un’ottima qualità dell’aria indoor?

L’elevato livello di attenzione da parte degli intervistati trova riscontro nella vasta gamma di benefici che vengono riconosciuti come derivanti da una migliore qualità dell’aria negli ambienti chiusi. Ai primi posti troviamo soprattutto benefici legati alla salute: riduzione di allergie, allergeni e acari, riduzione di batteri e virus presenti nell’aria, un migliore stato di salute generale e minore probabilità di contrarre influenze. Seguono poi benefici legati al concetto di comfort e più in generale ad un miglioramento della qualità della vita: maggior benessere e relax, migliori prestazioni lavorative, miglioramento dell’umore e delle relazioni interpersonali.

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Volgendo lo sguardo verso il futuro, è evidente come il miglioramento della qualità dell’aria degli ambienti indoor costituisca un obiettivo di forte interesse: un intervistato su due (56%) dichiara infatti che è intenzionato a prestare maggiore attenzione alla salubrità dell’aria negli ambienti chiusi. Analizzando poi le azioni considerate maggiormente efficaci per migliorare la qualità dell’aria indoor vengono citati sia aspetti comportamentali (come arieggiare frequentemente gli ambienti, pulire regolarmente le superfici, utilizzare prodotti naturali e non chimici per pulire casa) sia aspetti legati a soluzioni tecnologiche (ad esempio tramite sistemi di climatizzazione o purificatori d’aria). Infine, la ricerca porta alla luce che più della metà degli intervistati – che attualmente non possiede né un condizionatore né un purificatore – potrebbe essere interessata ad acquistarne uno.

“La ricerca commissionata a BVA Doxa fa emergere in maniera chiara e precisa che tra i benefici che portano a ottenere un’ottima qualità dell’aria indoor ci sono quelli legati alla salute. Sono piacevolmente colpita di vedere che a questi benefici ne seguono altri più legati ai temi di comfort e benessere della persona, due concetti che da sempre rappresentano i valori cardine di Daikin” – commenta Stefania Bracco, Co-Manager AIRCO Division di Daikin Italy.

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