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Qualità dell'aria negli ambienti di lavoro. Come prevenire i disagi?

Una scarsa IAQ può causare disturbi fisici più o meno gravi negli occupanti. Per previre i disagi occorre fare attenzione ad alcuni segnali e mettere in atto delle strategie risolutive

martedì 26 gennaio 2016 - Erika Seghetti

inquinamento-ufficio_AP

Valutare la qualità dell'aria di una struttura non è semplice. Spesso il problema emerge quando la situazione è già compressa e gli occupanti di ambienti insalubri mostrano già gravi sintomi. Per i proprietari di un qualsiasi stabilimento produttivo o ufficio o per chi ha la responsabilità di chi ci lavora è importante prevenire queste problematiche, perché da un lato sono causa di disturbi fisici, più o meno gravi, con conseguente riduzione della produttività e dall'altro perché possono essere motivo fondato di querela.

I primi segnali di una IAQ scarsa
Un odore strano o una macchia di bagnato sul muro sono probabilmente i primi indizi che possono essere notati- afferma Jess Nowland, addetto al controllo tecnico per Apollo Mechanical Contractors, ditta secializzata nella realizzazione di costruzioni meccaniche. Se le cause di questi problemi non sono rintracciate per tempo, la situazione è destinata a degenerare. Tutti i sintomi di malessere, anche quelli più lievi come mal di testa o spossatezza, si manifestano generalmente a distanza di tempo- spiega ancora Nowland. E se non si corre ai ripari tempestivamente, con azioni di controllo e verifica preventiva, possono sfociare in vertici o disturbi fisici molto più gravi.
Controllare i filtri degli impianti di climatizzazione e ventilazione

Generalmente gli edifici stretti e con sistemi di ventilazione vetusti o mal funzionanti sono quelli più a rischio. La principale causa della propagazione nell'aria di gas o sostanze inquinanti è individuabile nei sistemi di filtrazione, che andrebbero regolamente cambiati e sottoposti a un'adeguata manutenzione ma nella maggiorparte dei casi non lo si fa.

Le sostanze più diffuse: CO2
L'anidride carbonica è il principale inquinante che viene monitorato perché è quello che viene generato direttamente dalle persone e perché ha conseguenze immediate nelle attività umane-  osserva Herm Gustafson, Product Marketing Engineer per Onset, produttore di data logger per la misurazione di CO2 e altri inquinanti che impattano negativamente sulla IAQ.
Gli edifici che negli ultimi anni sono entrati sempre più nel mirino dei controlli sono le palestre, perché l'attività fisica causa un incremento esponenziale nella produzione di anidride carbonica. Ma anche le scuole sono al centro dell'attenzione perché sono generalmente obsolete e inadeguate all'installazione dei recenti sistemi di ventilazione meccanica controllata e spesso anche sovraffollate.

Le sostanze più diffuse: VOC
Oltre alla CO2 anche i composti organici volatili (COV) sono molto comuni, sebbene la loro propagazione tenda a svanire nel tempo. Sono presenti nelle pitture, nei rivestimenti, in un certo tipo di mobilio, nella maggiorparte dei materiali da costruzione e nei prodotti chimici per la pulizia.

Ma anche in alcuni cibi- sottolinea Gustafson- perché si generano durante processi di bollitura o evaporazione. Da non sottovalutare, negli uffici, tutti i macchinari, fotocopiatrici in primis.Alti tassi di umidità causano muffe
Temperatura e umidità non sono elementi gravi in sé, ma possono contribuire al diffondersi di problematiche non di poco conto, come ad esempio le muffe, che possono provocare patologie allergiche e disturbi respiratori. Non a caso lo Standard 62 dell'Ashrae raccomanda un'umidità relativa del 30-60% per scongiurare il diffondersi di microorganismi patogeni e  allergeni.

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