La riunione dei soggetti della rete è previsto per oggi, 18 giugno e domani a Roma presso il Ministero dell’ambiente per fare il punto sul monitoraggio nazionale.
Nuova Direttiva Euratom 59
Lo scorso 17 gennaio 2014 è stata pubblicata la nuova Direttiva EURATOM n. 59 sulle norme di sicurezza per la protezione dalle radiazioni ionizzanti, che dovrà essere recepita a livello nazionale entro il 2018; oltre a stabilire le norme fondamentali di sicurezza sulla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, la Direttiva regolamenta, per la prima volta, l’esposizione al radon nelle abitazioni.
Il maggiore pericolo è rappresentato dal radon
Ad oggi, in Italia, l’esposizione più rilevante della popolazione alle radiazioni ionizzanti (in assenza di eventi incidentali) resta però quella naturale. Il radon - gas naturale radioattivo, presente ovunque nei suoli ed in alcuni materiali impiegati in edilizia - rappresenta in assoluto la principale fonte di esposizione a radiazioni ionizzanti per la popolazione: all’aria aperta si disperde rapidamente non raggiungendo quasi mai concentrazioni elevate, mentre nei luoghi chiusi (case, scuole, ambienti di lavoro, etc.) tende ad accumularsi fino a raggiungere, in particolari casi, concentrazioni ritenute inaccettabili in quanto causa di un rischio eccessivo per la salute. L’esposizione al gas radon avviene prevalentemente negli ambienti residenziali e nei luoghi di lavoro; la concentrazione media in Italia è superiore alle medie europea e mondiale.
Lazio, Lombardia, Campania e Friuli Venezia Giulia sono le regioni con le concentrazioni medie maggiori. Un efficiente e tempestivo sistema di sorveglianza si rende dunque necessario non solo nelle Regioni maggiormente esposte, ma su tutto il territorio nazionale.
In discussione 16 documenti
Il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA, nell’ambito di una convenzione per lo svolgimento di attività tecnico-scientifiche, hanno voluto promuovere le attività del sistema nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale. Nel corso delle due giornate, sono discussi e presentati 16 documenti tra manuali, linee guida e indirizzi metodologici di riferimento, alla redazione dei quali hanno contribuito più di 60 esperti del Sistema Nazionale della Protezione dell’Ambiente (ISPRA ARPA APPA), dell’Istituto Superiore di Sanità, del Ministero della Salute, dell’ENEA, della Croce Rossa Italiana e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
La rete di monitoraggio sulla radioattività – spiega il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - rappresenta una garanzia per i cittadini e per il nostro territorio, perchè consente di definire attraverso parametri tecnico-scientifici il livello di sicurezza dell’acqua e degli alimenti, ma anche la qualità dell’aria. E’ uno strumento che contribuisce anche a un cambiamento, che va fatto prima di tutto a livello culturale, nell’approccio a questo tema come a tutti i problemi ambientali: dall’allarmismo alla certezza scientifica.