Tecnologie innovative
Radiografia spaziale per ispezionare impianti industriali
Dagli Usa una nuova metodologia per trovare crepe o danneggiamenti di pareti, tubi o valvole che sfrutta le particelle subatomiche
giovedì 9 luglio 2015
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Erika Seghetti
Arriva dallo spazio una nuova soluzione per controllare eventuali danneggiamenti nelle costruzioni e negli impianti industriali. Un team di ricerca del Los Alamos National Laboratory (LANL), laboratorio del Dipartimento dell'Energia statunitense (DOE), ha recentemente annunciato di aver messo a punto un nuovo strumento di indagine basato sui raggi cosmici. Per la precisione sulle particelle subatomiche chiamate muoni che hanno come caratteristica quella di riuscire ad attraversare strati di roccia molto spessi, deviando la propria direzione in base alla densità del materiale. Sfruttando questa caratteristica, e analizzando quindi il comportamento del muone, gli scienziati riescono a capire se le pareti in calcestruzzo, le valvole o i tubi di una struttura edilizia (con particolare riferimento a quelle industriali) presentano crepe o rotture importanti.
Una tecnica meno invasiva
Attualmente le 'radiografie' vengono effettuate da raggi x o ultrasuoni che sono, però- secondo l'opinione dei ricercatori- molto invasivi e, oltre a rappresentare un rischio per l'integrità della struttura, anche potenzialmente pericolosi per la salute umana. Questa radiografia che potremmo definire 'spaziale' risolverebbe queste problematiche consentendo inoltre, cosa non possibile con i metodi attualmente utilizzati, di effettuare queste ispezioni mentre gli impianti sono in funzione, evitando stop produttivi.
Work in progress
La tecnica è ancora in fase di studio e, come rivelano i ricercatori, andrà migliorata. Uno degli aspetti su cui si sta lavorando è la possibilità di far penetrare le particelle in modo più mirato, attraverso ad esempio dei tubi in fibra di plastica o in alluminio, che possano direzionarne meglio la traiettoria, evitando inutili dispersioni.