“Quando è stato varato il Codice Appalti del 2016 abbiamo sbagliato a non dire con chiarezza che ci erano stati assegnati troppi poteri. Avremmo dovuto spiegare che non potevamo occuparci insieme di regolazione e vigilanza. E che avremmo dovuto svolgere solo quest'ultimo ruolo. È stato un errore strategico che abbiamo pagato nel tempo”.
Lo ha dichiarato l'ex presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, nella lectio magistralis che ha tenuto alla Luiss di Roma ieri sera.
“Abbiamo subito attacchi beceri anche da contesti che avremmo dovuto considerare dalla parte nostra. Si è creata nell'opinione pubblica anche la convinzione sbagliata che l'Anac rappresentasse uno strumento per bloccare gli appalti. Il nostro contributo è stato invece importante come supporto alle amministrazioni e in tanti casi è servito a far partire più velocemente i cantieri”, ha detto Cantone. “Qualcuno diceva aboliamo l'Anac e che contro la corruzione servisse il buonsenso”.
Ricordiamo che Raffaele Cantone è ritornato a fine ottobre nei ruoli della magistratura, presso l'ufficio del Massimario della Cassazione. Nelle more della nomina del nuovo Presidente Anac, a partire dal 24 ottobre scorso le funzioni di Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione sono svolte dal consigliere Francesco Merloni (LEGGI TUTTO).