Crescita e urbanizzazione sono fenomeni tra loro strettamente intrecciati: nessun Paese ha mai raggiunto un livello di benessere diffuso senza un importante spostamento della popolazione verso le città. Più di metà della popolazione mondiale vive attualmente nelle città e per il futuro si prevede un’ulteriore crescita dell’urbanizzazione. Nelle città italiane, solo il 10 per cento degli abitanti vive nei centri storici: è quindi necessaria una rigenerazione e valorizzazione delle periferie urbane, ricucendole pienamente al contesto cittadino.
In questo quadro, l’architetto Renzo Piano, senatore a vita per meriti architettonici, ha realizzato un video manifesto - presentato in anteprima nel convegno di quest’anno - focalizzato sul concetto di rammendo e rigenerazione urbana, ovvero un intervento nelle periferie che sappia essere inclusivo, coinvolgendo la popolazione dei quartieri interessati. Questo manifesto si pone in continuità con la decisione dell’architetto Piano di devolvere il suo emolumento come senatore a favore di alcuni gruppi di lavoro incaricati di studiare alcune periferie italiane. Ogni studio è guidato da un “tutor”, allievo o collaboratore dell’architetto Piano, in un gruppo di lavoro complessivo chiamato G124, che prende il nome dal numero dell’ufficio del senatore a Palazzo Giustiniani, trasformato in un laboratorio per progettare la riqualificazione delle periferie delle città italiane.
Il tema posto dal “manifesto sul rammendo e sulla rigenerazione” è quello che sta alla base anche del progetto RIFO guidato dall’Università di Bergamo, che - concentrandosi sulle parti/componenti della città da “rifare” - ha monitorato il territorio per proporre una strategia concreta per restituire suolo rigenerando le città.
È da queste iniziative e da queste considerazioni che prende dunque avvio l’appuntamento annuale della Fondazione Italcementi, chiamando alcuni dei principali protagonisti della scena nazionale a discutere e stimolare quella visione necessaria a innescare il nuovo Rinascimento, capace di ridefinire il tessuto delle città e di includere quelle classi sociali che attualmente vivono in modo conflittuale il processo di urbanizzazione.
Al termine del dibattito, le “utopie concrete” del progetto architettonico del Padiglione italiano a Expo 2015: dalla genesi come idea di coesione, intesa come forza di attrazione che genera un ritrovato senso di comunità e di appartenenza (elemento chiave di ogni progetto di rigenerazione urbana), fino alla concreta realizzazione, resa possibile da straordinari elementi di innovazione tecnologica e sostenibilità, assieme al know-how e al saper fare delle imprese italiane coinvolte.
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