La Banca d’Italia ha pubblicato i dati aggregati sugli effetti del “rating di legalità”, attribuito dall’AGCM alle imprese che ne hanno fatto richiesta, nella concessione di finanziamenti da parte del sistema bancario.
Nel corso del 2017, le imprese dotate di rating di legalità, che hanno domandato e ottenuto un finanziamento presso il sistema bancario, sono state 4.400 (erano 3.265 nel 2016). Il rating di legalità ha generato benefici per 1.781 imprese sotto forma di migliori condizioni economiche nella concessione dei finanziamenti, di inferiori tempi e costi di istruttoria.
Per le restanti 2.619 imprese affidatarie il rating di legalità non ha generato benefici: in 1.172 casi è risultato irrilevante, poiché le banche, in base al proprio rating interno, hanno riconosciuto alle imprese condizioni migliori di quelle derivanti dal rating legalità (1.194 nel 2016); in altri 1.197 casi la documentazione presentata dalle imprese è risultata carente.
Nel corso dello stesso anno 125 imprese, pur munite di rating di legalità, non hanno ottenuto il finanziamento richiesto; in quasi l’85 per cento dei casi il diniego è stato motivato dall’insufficiente merito creditizio dell’impresa.