Le Associazioni della filiera delle costruzioni con i servizi e le forniture (Ance, Anaepa Confartigianato, Assistal, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative, Legacoop produzione e servizi, Oice e Ucsi) esprimono un giudizio fortemente negativo sul documento di studio predisposto dall’Anac sul rating d’impresa, pensato per misurare la reputazione delle imprese.
“L’impostazione che l’Anac sta dando al rating è inaccettabile” – denunciano le sigle datoriali delle costruzioni e dei servizi e delle forniture - “perché viziata, ancora una volta, dal pregiudizio nei confronti delle imprese del settore: si sta costruendo uno strumento di valutazione di fatto “penalizzante” e pertanto del tutto contrario allo spirito originario della legge delega”.
Il sistema di valutazione allo studio di Anac, infatti, non prevede requisiti oggettivi e misurabili né definitivi, principi base del rating d’impresa, lasciando ampia discrezionalità alle stazioni appaltanti, che sulla base di meri giudizi soggettivi possono determinare pericolose alterazioni della concorrenza e delle gare.
Pertanto, nell’attesa che si avvii una qualificazione dell’intero comparto delle costruzioni e dei servizi e delle forniture, stazioni appaltanti incluse, “bisogna puntare su un sistema premiante” – chiede la filiera – “in grado di determinare l’affidabilità dell’impresa esecutrice, valutando la reale capacità tecnica, professionale e organizzativa, la solidità patrimoniale, e la permanenza sul mercato”.