Come spesso avviene in questi progetti di recupero, l’obiettivo era quello di conservare l’impianto strutturale dell’edificio esistente esaltandone le caratteristiche storiche attraverso l’utilizzo anche di nuovi materiali, colori e forme.
L’ospite viene accolto in una nuova piazza leggermente rialzata dove sono disposte le vecchie pietre di granito e colonne in ferro battuto, provenienti dall’ex-mulino.
La hall ha un’atmosfera industrial-chic con i banconi della reception realizzati a partire da vecchi macchinari, con materiali di recupero restaurati e reinterpretati in chiave contemporanea e materiali ‘nuovi’ ma naturali, come rovere, rame e cemento grezzo, scelti proprio per il rimando alla storia dell’edificio.
La nuova struttura, realizzata in calcestruzzo bianco, è imponente e assolve alla duplice funzione di distinguersi da quella vecchia e di ricordare il suo legame con la tradizione industriale del luogo. A un esterno ‘ruvido’ fa da contraltare un interno ‘caldo’ e accogliente. La pietra e il metallo delle facciate sono sostituite, nelle camere (236 in totale, di cui 14 suite poste ai piani alti e dotate di balconi privati) da legno, mattoncini e tessuto, che creano un ambiente confortevole.
SCHEDA PROGETTO
Architetti: GRAFT Architects
Luogo: Bulevar vojvode Miši?a, Beograd, Serbia
Project Manager: Konstantin Buhr
Project Team: Andrea Göldel, Sascha Krückeberg, Sebastian Gernhardt, Stephen Molloy, Denis Leo Hegic, Sonja Wedemeyer, Alice Mayer, Antonio Luque, Tade Godbersen
Anno: 2014
Fotografie: Tobias Hein