Solare, fotovoltaico e schermature solari

Reddito energetico: il progetto del Comune di Porto Torres e del Gse

Pannelli fotovoltaici gratuiti alle famiglie in difficoltà. L'energia prodotta le aiuta nel pagamento della bolletta e quanto non viene consumato è rivenduto alla rete elettrica. Il ricavato è inserito in un fondo comunale che crescerà nel tempo e sarà usato per l'acquisto di nuovi pannelli

mercoledì 16 gennaio 2019 - Redazione Build News

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Il Comune di Porto Torres ha inaugurato il 12 gennaio in piazza Umberto I il progetto del reddito energetico, sviluppato insieme al Gse, il Gestore dei servizi energetici. All'evento hanno partecipato, oltre a tutta la giunta comunale, il vice premier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, il ministro dei rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro e l'amministratore delegato del Gse Roberto Moneta.

«Abbiamo dato prova che anche i progetti più ambiziosi possono essere realizzati – ha commentato il sindaco Sean Wheeler – sono orgoglioso di poter dire che il reddito energetico è una realtà tangibile a Porto Torres e darà l'esempio all'Italia e all'Europa. Grazie a questa iniziativa sposiamo la riconversione energetica, diamo un aiuto sociale e stimoliamo il concetto di condivisione delle risorse».

«Circa cinquanta beneficiari hanno usufruito del reddito energetico e hanno ottenuto un pannello fotovoltaico in forma gratuita – hanno spiegato l'assessore all'Ambiente Cristina Biancu e l'assessore al Bilancio Domenico Vargiu, che ha presentato il progetto sul palco – l'energia prodotta aiuta le famiglie nel pagamento della bolletta e quanto non viene consumato è rivenduto alla rete elettrica. Il ricavato è inserito in un fondo comunale che crescerà nel tempo e sarà usato per l'acquisto di nuovi pannelli».

«L’iniziativa avviata dal Comune di Porto Torres e sostenuta dal GSE è importante soprattutto per la sua dimensione sociale - ha dichiarato l’amministratore delegato del GSE, Roberto Moneta, spiegando come - il nostro obiettivo sia proprio quello di replicare su scala nazionale iniziative che non solo promuovano lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese, ma ne diffondano la cultura stessa, compresa quella di inclusione sociale. Inizieremo fin da subito replicando il progetto con la Regione Puglia».

«Porto Torres è la capitale mondiale dell’energia rinnovabile e dell’economia circolare grazie ad un progetto unico, il reddito energetico, che coniuga tutela ambientale, politiche sociali e crescita sostenibile. Come Governo ci impegniamo a estendere il progetto a livello nazionale. Questa non è solo un'inaugurazione, ma una testimonianza che un mondo diverso è possibile, dove si pensa agli ultimi per creare ricchezza per tutti e dove lo sviluppo e l’occupazione non sono più relegate alle energie fossili ma si alimentano con le fonti pulite. Dopo aver trasformato insieme a voi sento che Porto Torres è anche il mio Comune. Da qui illuminiamo il Paese con il reddito energetico per un futuro verde e rinnovabile», ha dichiarato il ministro dei Rapporti con il parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro, tra i promotori del progetto.

«Siamo a Porto Torres per raccontare a tutto il Paese del reddito energetico. È una nuova forma di produzione dell’energia che consente anche di aiutare le famiglie in difficoltà. I cittadini si sono visti installare i pannelli fotovoltaici a costo zero, risparmiano fino a 200 euro l’anno e alimentano il fondo. Oggi possiamo dire che questo esperimento funziona. Come Governo ora vogliamo esportare il modello Porto Torres in tutto il Paese affinché diventi un esempio di risparmio per i cittadini». Lo ha detto intervenendo sul palco il vicepremier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Luigi Di Maio. «Il nostro obiettivo, tramite il Gse, è quello di passare nei prossimi anni dal 18% al 30% di energie rinnovabili. In questi giorni c’è una discussione sulle trivelle, non è soltanto una questione di ambientalismo: con le fonti fossili l’energia costerà sempre di più, con quelle rinnovabili possiamo tagliare le bollette dei cittadini. Dobbiamo investire per dare a tutti la possibilità di accedere alle fonti pulite, diffuse e democratiche di energia. Ciò che è successo proprio in quest’area industriale dimostra che c’è stata una politica miope, che qui avete pagato più di tutti: non si può restare ancorati a vecchi modelli arrivati al capolinea, bisogna guardare al futuro per il bene dei nostri figli», ha concluso Di Maio.

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