Lo scorso 5 maggio la Filiera delle Costruzioni ha inviato una nota al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On.le Paola De Micheli, relativa al nuovo regolamento applicativo del T.U. Contratti Pubblici:
Illustre Sig.ra Ministra,
con nota del 17/01/2020, dopo un impegnativo lavoro e numerose riunioni ed incontri, la Filiera delle Costruzioni, che raccoglie numerosi ed importanti operatori del settore, ha trasmesso all’attenzione della Commissione di Esperti presieduta egregiamente dal dr. Raffaele Greco, con la quale abbiamo potuto collaborare, ricevendo anche ampia disponibilità ad accogliere i nostri contributi, una bozza di proposta del nuovo regolamento di applicazione del Testo Unico detto Codice Appalti e Contratti.
Sappiamo che il lavoro della Commissione è in via di ultimazione, per cui ci rivolgiamo a Lei per poter, prima della definitiva approvazione da parte del Ministero, avere la possibilità di esprimere la nostra opinione, quali esperti della materia ma soprattutto utilizzatori finali, sul testo elaborato dalla Commissione.
Ricordiamo, inoltre, che, come richiesto nelle precedenti note, per completare il nostro contributo, siamo in attesa dei documenti regolativi dei settori speciali.
Restiamo in attesa di un cortese riscontro, ribadendo la nostra disponibilità ad ogni collaborazione con codesto Ministero.
Il COORDINATORE DEL TAVOLO
Ing. Armando Zambrano
Nella circolare n. 558 di ieri, il Consiglio nazionale degli Ingegneri ricorda che “Lo scorso anno, con Legge 14 giugno 2019, n. 55 (detta “Sbloccacantieri”), il Parlamento ha convertito il Decreto Legge 18 aprile 2019, n. 32, con il quale il Governo aveva inteso riformare la disciplina degli appalti contenuta nel Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
Tra le principali novità introdotte dal legislatore vi era la la progressiva eliminazione dei regolamenti ministeriali e della soft-law – consistente nelle tanto discusse linee guida ANAC – in materia di disciplina attuativa del codice degli appalti e il contestuale ritorno al modello del Regolamento Unico nelle seguenti materie: (i) nomina, ruolo e compiti del responsabile del procedimento; (ii) progettazione di lavori, servizi e forniture, e verifica del progetto; (iii) sistema di qualificazione e requisiti degli esecutori di lavori e dei contraenti generali; (iv) procedure di affidamento e realizzazione dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie; (v) direzione dei lavori e dell’esecuzione; (vi) esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture, contabilità, sospensioni e penali; (vii) collaudo e verifica di conformità; (viii) affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria e relativi requisiti degli operatori economici; (ix) lavori riguardanti i beni culturali.
A riguardo, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nominava una prima Commissione, con componenti tutti interni al Ministero, che rassegnava il 14 novembre 2019 una bozza di Regolamento, e successivamente una seconda Commissione, composta da 13 esperti di area giuridica amministrativa, presieduta dal consigliere di Stato dott. Greco, la quale sottoponeva all’attenzione degli operatori del settore, in apposite audizioni, una propria bozza di Regolamento, non molto differente dalla prima versione.
Nell’audizione in data 5 dicembre u.s., le associazioni e le rappresentanze ordinistiche presenti evidenziavano, unanimemente, un’opinione negativa sul testo, in quanto non conforme alle aspettative di semplificazione e di accelerazione delle procedure, come esse auspicavano.
In tale occasione il Presidente Zambrano, in rappresentanza della Rete delle Professioni Tecniche, proponeva agli stakeholders presenti, tra cui Rete delle Professioni Tecniche, Alleanza Cooperative, Ance, Assistal, Confapi, Confartigianato, Conforma, Fondazione Inarcassa, Generalsoa, Oice, Ucsi, Unionsoa, Usi, ed altri, di costituire un tavolo tecnico per permettere la redazione di una proposta condivisa di elaborazione di un documento che potesse costituire la base di una proposta che accogliesse le legittime istanze delle organizzazioni audite.
Il tavolo tecnico, denominato “Filiera delle Costruzioni”, per la partecipazione di tutte le componenti interessate, coordinato dal Presidente Zambrano e con il supporto operativo, in particolare, dell’Ing. Lapenna quale Consigliere referente per la materia, consapevole dell’impegno assunto agli occhi delle istituzioni, dell’opportunità politica di presentare un unico testo condiviso da tutte le realtà del mondo delle costruzioni, dalle Imprese di Costruzione sino ai Professionisti tecnici, ha lavorato intensamente, a partire dalla metà dello scorso dicembre, con l’urgenza richiesta dal Presidente della Commissione.
Produceva quindi una proposta condivisa e completa, che inviava alla Commissione in data 13 gennaio 2020.
L’emergenza in corso, evidentemente, ha rallentato i lavori della Commissione, che, a quanto consta, è stato terminato solo di recente, per cui, allo scopo di poter verificare il lavoro svolto, la “Filiera delle Costruzioni”, con la nota che si allega, ha chiesto di poter essere consultata”.
Il CNI evidenzia, in proposito, “che il lavoro svolto, in esecuzione di una precisa disposizione di legge, non preclude la nostra opinione, condivisa dagli altri componenti della Filiera, della necessità di una profonda e complessiva riforma della normativa, a partire dal Decreto legislativo 50/2016, origine del nuovo Regolamento, per renderla più consona alle necessità urgenti ed inderogabili di semplificazione e sburocratizzazione dell’apparato normativo, ma anche di accelerazione dei processi e delle procedure.
In attesa di riscontro da parte della Commissione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci teniamo a rappresentarvi la più sincera soddisfazione per l’enorme sforzo profuso nel mettere d’accordo diverse categorie e realtà, costituendo e coordinando la Filiera. Nel ringraziare tutte le organizzazioni che hanno collaborato al lavoro prodotto, in conclusione, ci auguriamo, e ne siamo convinti, che il lavoro di emendazione al regolamento del codice possa essere soltanto un primo passo verso una piena e compiuta sintonia con le altre realtà, tale da poter incidere sempre più nelle future scelte del legislatore e che dovrà operare anche in altre occasioni”.