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Regolamento edilizio unico: a che punto siamo?

Dopo l’individuazione delle 42 definizioni uniformi ed inderogabili per tutti i Comuni, ora proseguono le attività istruttorie dello schema tipo. Madia: “Il più è stato già fatto”

giovedì 28 aprile 2016 - Redazione Build News

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Sul complesso delle attività previste dall’Agenda per la semplificazione 2015-2017, al 16 marzo 2016 sono 66 i semafori verdi, 37 quelli gialli (attività in linea con quelle previste e scadenze rispettate) e 6 i semafori rossi (attività in ritardo). Risultano, quindi, rispettate oltre il 90% delle scadenze previste dall’Agenda e dalla pianificazione di dettaglio delle attività.

È quanto emerge dal terzo rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione dell’Agenda per la semplificazione 2015 – 2017 pubblicato dal Ministero per la pubblica amministrazione.

Il rapporto – IN ALLEGATO - fornisce un quadro di sintesi sullo stato di avanzamento al 16 marzo 2016 delle attività previste dall’Agenda.

Tra le attività in ritardo si evidenziano:

- la predisposizione del regolamento edilizio tipo, che era stato previsto per novembre 2015. In questa direzione un passo avanti cruciale è stato compiuto con l’individuazione delle 42 definizioni uniformi ed inderogabili per tutti i Comuni, mentre proseguono le attività istruttorie dello schema tipo;

- la predisposizione delle specifiche di interoperabilità per l’edilizia e per l’AUA.

A CHE PUNTO SIAMO CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO? Per quanto riguarda il Regolamento edilizio unico, il terzo rapporto sottolinea che “l'elevata differenziazione delle procedure edilizie tra un comune e l'altro è causata anche dalle diverse normative tecniche contenute negli oltre 8.000 regolamenti edilizi esistenti.

L'azione prevede, in coerenza con le previsioni dello "Sblocca Italia": 1) l'individuazione delle metodologie di lavoro, di ricognizione della normativa vigente e delle modalità di coinvolgimento delle amministrazioni e dei soggetti interessati (associazioni di categoria, ordini professionali, ecc.); 2) la predisposizione di uno schema tipo di regolamento edilizio che vada a sostituire i regolamenti edilizi ora in vigore, semplificando e uniformando le procedure edilizie”.

Sono state definite “le metodologie di consultazione (audizioni, consultazione telematica ecc.) che consentiranno di raccogliere contributi da parte di tutti i soggetti interessati alla definizione dei contenuti del regolamento edilizio. È stata, inoltre, realizzata in via preliminare una ricognizione della documentazione e delle proposte esistenti in materia. Sono state raccolte informazioni, attraverso un questionario diffuso dalle Regioni, sulla presenza a livello regionale di linee guida, di criteri o schemi tipo per la redazione del Regolamento Edilizio. Sono state avviate le attività del gruppo di lavoro e si sono svolte le audizioni con l’ordine degli architetti, l’ANCE, Confartigianato, Confindustria, Confcommercio e CNA”.

L’azione non si è conclusa nei tempi previsti “perché la individuazione di definizioni uniformi e inderogabili con un accordo, che richiede il consenso di tutti è stato un processo lungo e impegnativo, nel quale ciascun soggetto doveva necessariamente rinunciare alle proprie definizioni. È stata completata l’istruttoria delle definizioni uniformi e inderogabili del regolamento tipo. Finalmente l’Italia potrà avere un linguaggio e definizioni uniformi. Le attività proseguono con l’istruttoria della predisposizione dello schema di regolamento”.

MADIA IN AUDIZIONE: IL PIÙ E' STATO GIÀ FATTO E IL LAVORO VA AVANTI. Ieri il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, in audizione in commissione Semplificazione, ha sottolineato che sul regolamento edilizio unico il più è "stato già fatto" e ha ricordato che "l'8 febbraio è stata licenziata la lista delle 42 definizioni uniformi, anche grazie al lavoro svolto dal ministro Delrio". L'elenco sarà allegato allo schema tipo di regolamento.

Leggi anche: “Regolamento edilizio unico: sotto la lente tutte le 42 definizioni standard

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