Per contribuire all'attuazione del Green Deal europeo, la Commissione Ue ha presentato il 28 novembre scorso un piano d'azione finalizzato a garantire una maggiore efficienza e un'espansione più rapida e capillare delle reti elettriche. La Commissione ha già definito un quadro giuridico che ne sostiene lo sviluppo in tutta Europa. Con la piena integrazione dei mercati dell'UE, una rete di infrastrutture modernizzate consentirà a cittadini e imprese di beneficiare di un'energia meno costosa e più pulita.
Si prevede che il consumo di energia elettrica nell'UE aumenterà del 60% circa di qui al 2030. Le reti dovranno adattarsi a un sistema più digitalizzato, decentrato e flessibile, caratterizzato da milioni di pannelli solari sui tetti, pompe di calore e comunità locali di energia che condividono risorse, dall'immissione in rete di più rinnovabili offshore, da un maggior numero di veicoli elettrici che devono essere ricaricati e da crescenti esigenze di produzione di idrogeno. Tenuto conto del fatto che il 40% delle nostre reti di distribuzione ha più di quarant'anni e del raddoppio della capacità di trasmissione transfrontaliera previsto entro il 2030, servono 584 miliardi di € di investimenti.
Cosa prevede il piano d'azione
Il piano d'azione mira ad affrontare le principali sfide collegate alla necessità di ampliare e digitalizzare le reti di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica nell'UE, ma anche di usarle meglio, individuando azioni concrete e mirate per contribuire a sbloccare gli investimenti necessari ad assicurarsi reti elettriche all'altezza. Si tratta di azioni improntate a un'attuazione rapida, che dovrebbero produrre risultati tangibili in tempo utile per conseguire gli obiettivi per il 2030.
Le azioni prevedono di accelerare la realizzazione dei progetti di interesse comune e sviluppare nuovi progetti attraverso la direzione strategica, un monitoraggio rafforzato e un numero maggiore di proposte; migliorare la pianificazione a lungo termine delle reti in modo che il sistema energetico possa integrare più rinnovabili e rispondere alla domanda – anche di idrogeno – generata dall'elettrificazione dell'economia, orientando l'operato dei gestori dei sistemi e dei regolatori nazionali; introdurre incentivi normativi per mezzo di orientamenti sugli investimenti ex ante orientati al futuro e sulla condivisione transfrontaliera dei costi dei progetti offshore.
E inoltre: incentivare un uso migliore delle reti aumentando la trasparenza e adattando le tariffe di rete a una realtà più ricca di tecnologie e soluzioni innovative, efficienti e intelligenti, sostenendo la cooperazione tra i gestori dei sistemi e le raccomandazioni dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER); migliorare l'accesso ai finanziamenti per i progetti relativi alle reti dando più visibilità alle opportunità di finanziamento nell'ambito dei programmi UE, a beneficio soprattutto delle reti intelligenti e della modernizzazione delle reti di distribuzione; favorire il rilascio più rapido delle autorizzazioni necessarie ad ampliare le reti offrendo alle autorità sostegno tecnico e orientamenti per far partecipare più attivamente i portatori di interessi e le collettività; migliorare e rendere più sicure le catene di approvvigionamento delle reti, anche armonizzando le specifiche settoriali in materia di produzione di energia e connessione della domanda.