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Retromarcia di Cameron sugli edifici a zero energia

Dopo l'eliminazione degli incentivi all'eolico, il governo annuncia ulteriori tagli a biomasse e solare. E annuncia lo stop al Piano per edifici a zero energia al 2016 e 2019. Ma il mondo del green building insorge

venerdì 24 luglio 2015 - Erika Seghetti

Cameron
La Gran Bretagna si appresta a fare un vero e proprio retro-front- o cambio di strategia, che dir si voglia- sul fronte delle rinnovabili e del green building. Dopo le notizie circolate gli scorsi giorni in merito alla possibilità che il Governo potesse varare una riforma di tagli agli incentivi alle fonti rinnovabili e bloccare il Programma, in vigore dal 2006, che sanciva l’obbligo di costruire nuovi edifici, a partire dal 2016 e 2019, a energia zero, arrivano le conferme. Nette in materia di stop agli incentivi.

Taglio agli incentivi alle biomasse e solare di piccola taglia


Il Primo Ministro David Cameron ha infatti annunciato, a distanza di un mese dall'eliminazione dei finanziamenti  all'eolico on-shore, di voler tagliare ulteriori fondi all'energie pulite. Tra le misure presentate:
 -   la rimozione del livello garantito di sussidi per la conversione di impianti a biomassa e progetti di co-combustione per la durata del Renewable Obligation (RO), meccanismo incentivante britannico in vigore dal 2002 per promuovere la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questa misura dovrebbe ridurre i finanziamenti stanziati dal Levy Control Framework (LCF) per un totale di 500 mln di sterline all'anno nel 2020/2021.
-    l'avvio di una consultazione per il controllo dei sussidi al fotovoltaico sotto i 5MW e sotto le Renewable Obligation. Questo significa avviarsi verso un rapido stop agli incentivi e la rimozione del cosiddetto grandfathering, meccanismo che concede agli operatori un periodo di tempo significativo per adeguarsi alle nuove norme.
 -   L'avvio di una consultazione per modificare le norme preliminari dello schema di Feed-in-tariff attualmente in vigore, per prevedere un meccanismo diverso che possa portare a risparmi più consistenti

Nuovo meccanismo per promuovere le rinnovabili

Quello che il governo britannico sta tentando di fare, all'interno di un piano più ampio che intende rivedere l'intero funzionamento del mercato energetico, è di modificare i meccanismi di sostegno alle energie rinnovabili, sostituendo i sussidi diretti con i cosiddetti 'contratti per differenza' (CFD Contract For Difference), basati sulla variazione del valore dell'attività finanziata. In base a questo meccanismo i progetti qualificanti potranno vendere all'asta, a partire da un prezzo minimo garantito, l'elettricità.

Basta ai finaziamenti per l'efficienza energetica delle abitazioni

Sul fronte delle costruzioni, sempre nell'ambito della revisione della spesa pubblica, il governo britannico si appresta a tagliare i finanziamenti per il miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni. L'esecutivo aveva destinato 220 milioni di sterline per quest'anno e 150 milioni per l'anno prossimo al Green Deal Home Improvement Fund (Gdhif), ma molto probabilmente ci sarà un taglio in autunno e la soppressione dell'intero programma a partire dal 2017.

Stop al Piano per edifici Carbon Zero

E non è tutto qui. Cameron ha anche annunciato di voler bloccare il Piano, avviato da quasi dieci anni in Gran Bretagna, che predeva l'obbligo di realizzare nuovi edifici Carbon Zero dal 2016 per il residenziale, dal 2019 per gli edifici pubblici e commerciali.


Le proteste e la lettera aperta al Ministro

La decisione del governo ha scatenato, come è facilmente immaginabile, un'onda di critiche e proteste. Che si sono concretizzate in una lettera aperta destinata al cancelliere firmata da più di 200 società, organizzazioni e operatori legati in qualche modo al settore dell'edilizia green, in cui si invita l'esecutivo a ritornare sui propri passi per evitare una mossa che potrebbe “danneggiare se non distruggere l'intero settore del green building e l'economia britannica in generale.”


Coordinatore dei firmatari Julie Hirigoyen, a capo dell'Uk Green Building Council, che ha espresso tutto il suo sconforto e la preoccupazione sulle decisioni annunciate da Cameron.

La rapidità con cui il governo sta distruggendo alcune delle politiche energetiche a lungo termine per il sostegno alle rinnovabili è sconcertante- ha dichiarato  Hirigoyen, aggiungendo come “queste misure avranno un impatto disastroso sull'economia e sul fronte degli investimenti esterni. Non soltanto i nostri nuovi edifici rischiano di essere meno efficienti e più costosi, con delle conseguenze anche sul fronte ambientale, ma questa presa di posizione danneggia l'immagine della Gran Bretagna in vista della prossima Conferenza di Parigi sui Cambiamenti Climatici.”

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