Taglio agli incentivi alle biomasse e solare di piccola taglia
Il Primo Ministro David Cameron ha infatti annunciato, a distanza di un mese dall'eliminazione dei finanziamenti all'eolico on-shore, di voler tagliare ulteriori fondi all'energie pulite. Tra le misure presentate:
- la rimozione del livello garantito di sussidi per la conversione di impianti a biomassa e progetti di co-combustione per la durata del Renewable Obligation (RO), meccanismo incentivante britannico in vigore dal 2002 per promuovere la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questa misura dovrebbe ridurre i finanziamenti stanziati dal Levy Control Framework (LCF) per un totale di 500 mln di sterline all'anno nel 2020/2021.
- l'avvio di una consultazione per il controllo dei sussidi al fotovoltaico sotto i 5MW e sotto le Renewable Obligation. Questo significa avviarsi verso un rapido stop agli incentivi e la rimozione del cosiddetto grandfathering, meccanismo che concede agli operatori un periodo di tempo significativo per adeguarsi alle nuove norme.
- L'avvio di una consultazione per modificare le norme preliminari dello schema di Feed-in-tariff attualmente in vigore, per prevedere un meccanismo diverso che possa portare a risparmi più consistenti
Nuovo meccanismo per promuovere le rinnovabili
Basta ai finaziamenti per l'efficienza energetica delle abitazioni
Sul fronte delle costruzioni, sempre nell'ambito della revisione della spesa pubblica, il governo britannico si appresta a tagliare i finanziamenti per il miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni. L'esecutivo aveva destinato 220 milioni di sterline per quest'anno e 150 milioni per l'anno prossimo al Green Deal Home Improvement Fund (Gdhif), ma molto probabilmente ci sarà un taglio in autunno e la soppressione dell'intero programma a partire dal 2017.
Stop al Piano per edifici Carbon Zero
E non è tutto qui. Cameron ha anche annunciato di voler bloccare il Piano, avviato da quasi dieci anni in Gran Bretagna, che predeva l'obbligo di realizzare nuovi edifici Carbon Zero dal 2016 per il residenziale, dal 2019 per gli edifici pubblici e commerciali.
Le proteste e la lettera aperta al Ministro
La decisione del governo ha scatenato, come è facilmente immaginabile, un'onda di critiche e proteste. Che si sono concretizzate in una lettera aperta destinata al cancelliere firmata da più di 200 società, organizzazioni e operatori legati in qualche modo al settore dell'edilizia green, in cui si invita l'esecutivo a ritornare sui propri passi per evitare una mossa che potrebbe “danneggiare se non distruggere l'intero settore del green building e l'economia britannica in generale.”
Coordinatore dei firmatari Julie Hirigoyen, a capo dell'Uk Green Building Council, che ha espresso tutto il suo sconforto e la preoccupazione sulle decisioni annunciate da Cameron.
La rapidità con cui il governo sta distruggendo alcune delle politiche energetiche a lungo termine per il sostegno alle rinnovabili è sconcertante- ha dichiarato Hirigoyen, aggiungendo come “queste misure avranno un impatto disastroso sull'economia e sul fronte degli investimenti esterni. Non soltanto i nostri nuovi edifici rischiano di essere meno efficienti e più costosi, con delle conseguenze anche sul fronte ambientale, ma questa presa di posizione danneggia l'immagine della Gran Bretagna in vista della prossima Conferenza di Parigi sui Cambiamenti Climatici.”