La Commissione europea, per bocca di un portavoce, ha smentito le indiscrezioni di stampa che parlano di una imminente bocciatura da parte di Bruxelles della norma, contenuta nella legge di stabilità 2015, che estende alla grande distribuzione il “reverse charge”, il meccanismo di assolvimento dell’Iva mediante inversione contabile, in vigore dal 1° gennaio 2015.
La Commissione Ue ha fatto sapere di stare ancora valutando la norma, così come anche quella sullo split payment.
SOLE 24 ORE: “BOCCIATURA PIÙ CHE PROBABILE”. E stato un pezzo apparso sul Sole 24 Ore del 6 maggio ad aver sollecitato la risposta tempestiva: "la bocciatura della norma sul reverse charge sarebbe più che probabile - scrive il quotidiano - ma sarebbe parzialmente compensata dal via libera all'altra misura sullo split payment. Con la bocciatura del reverse charge esteso alla grande distribuzione, scatterebbe in automatico dal prossimo 1° luglio l'aumento delle accise per circa 700 milioni”, scrive il quotidiano di Confindustria.
Bruxelles ha ricevuto la richiesta italiana sul reverse charge il 12 febbraio, e ha otto mesi per fare la sua valutazione. Sull'esito dell'esame pesa il precedente della Romania, che si è vista bocciare dalla Ue la stessa richiesta.
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