“Verrà istituita una Commissione ministeriale per lavorare alla revisione completa del Codice dell’Ambiente e delle norme conseguenti, alla luce del nuovo quadro costituzionale determinato con i principi contenuti negli articoli 9 e 41 della Costituzione: una riforma normativa che si affiancherà all’azione di semplificazione e allo snellimento delle procedure autorizzative. Bisogna adattarsi a un nuovo modello, riscrivere un percorso”. Lo ha annunciato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, intervenendo all’incontro “Valore Natura. Il ruolo delle aree protette per la tutela e la valorizzazione dell’Italia”, organizzato da Marevivo e WWF Italia.
A chi legge in antitesi ambiente ed energia, Pichetto ricorda che “se non vinciamo la sfida energetica, paghiamo le conseguenze al livello ambientale”. Per raggiungere gli obiettivi europei, ha spiegato, “dobbiamo creare le condizioni per produrre energia pulita, abbandonare carbone e petrolio, poi anche il gas, per aumentare le rinnovabili”. Un passo da compiere facendo, ha chiarito Pichetto, “tutte le valutazioni di equilibrio a livello ambientale, guardando sul territorio alla mitigazione e non solo all’adattamento”.
Sulla biodiversità, il Ministro ha ricordato l’impegno italiano per l’accordo alla Cop15 di Montreal raggiunto un mese fa, in cui è previsto che il 30% dei mari siano resi area protetta. “Quella percentuale – ha detto – serve anche a sensibilizzare rispetto al resto, ad andare oltre”. “Noi siamo uno dei Paesi più avanzati sul sistema delle aree protette: è fondamentale garantire risorse finanziarie per la gestione ordinaria, ma serve anche una sfida sull’alta qualificazione e formazione della dirigenza, un investimento per creare una rete”. “Nel PNRR - ha ricordato Pichetto - si è tenuto conto di diverse esigenze: ci sono cento milioni per la digitalizzazione di parchi e aree marine protette e quattrocento milioni sul ripristino degli ecosistemi marini. Non è solo una sfida del governo ma di tutto il sistema”.