Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina dei contratti pubblici, anche al fine di adeguarla al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, e di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, nonché al fine di evitare l'avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate.
Lo prevede il disegno di legge delega per la riforma del Codice dei contratti pubblici (D.lgs n. 50/2016), “bollinato” dalla Ragioneria Generale dello Stato, che andrà all'esame del Parlamento.
Ricordiamo che il ddl è stato approvato il 30 giugno 2021 dal Consiglio dei ministri (LEGGI TUTTO).
Il disegno di legge delega prevede norme più semplici e chiare per assicurare efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni; tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità; rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti.
Qui riportiamo gli altri commi 2, 3, 4 e 5 dell'articolo unico del ddl.